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MADRE E FIGLIO regia di Aleksandr Sokurov

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Badu D. Lynch     9½ / 10  27/04/2013 18:39:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Madre e Figlio è un'opera sublime, cosparsa di silenzi passionali e di passioni silenziose. Un film interiore, in cui il sogno ardente e voluttuoso, evapora prima di raggiungere la calda realtà. Tutto ha il sapore di una ferita invisibile che non si cicatrizzerà più : una sofferenza impalpabile e astratta, ma comunque interminabile - l'urlo del muto. La pellicola è un quadro dolente e vitale, dipinto con i colori romantici e irrazionali di un amore viscerale e incestuoso. Un lungometraggio in cui è evidente l'avanzare del temporale e il retrocedere di Dio : l'uomo è l'artefice della propria disperazione e della propria nebbia, ed è ingiusto colpevolizzare una qualsivoglia entità trascendentale - lassù in cielo c'è solo tanta pioggia. Madre e Figlio è estasi e poesia visiva ; è quiete caotica che non diverrà mai frastuono armonico : è musica celestiale suonata da un angelo carnale.
La Natura avvolge il Creato, come il figlio abbraccia la madre. Il film è un continuo arrancare dei protagonisti attraverso un percorso che già conoscono : un tragitto simbolicamente infinito e amaramente diritto - senza via d'uscita, ma solo con qualche deviazione o pausa dannatamente riflessiva e razionalmente anestetizzante. Il vento continua inesorabilmente a soffiare, ma non è in grado (e non deve?) di fermare l'inarrestabile sentimento puro (o puramente impuro) dei protagonisti. L'assenza quasi totale di dialoghi viene sostituita da un profluvio di ambigui sguardi, che assumono un significato importante - quasi sessuale. Un'opera irripetibile, splendidamente deforme e implicitamente deformante ; una storia che sembra svolgersi in una dimensione parallela, anzi, in un inferno parallelo. La pellicola è il posticipare costantemente l'arrivo di una fine necessaria, indispensabile per allontanare definitivamente questo "male" amorale ; è la distillazione del desiderio fisico, la sua non-morte eterna. Il film è il prequel represso di Faust, quasi come fosse la sua infanzia inesplosa. Una tragedia greca soffocata - una probabile tragedia russa.
Un pò Trakovskij e un pò Freud, un pò cinema e un pò psicanalisi.
Arte pura.