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6 PALLONCINI regia di Marja-Lewis Ryan

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  07/05/2018 11:18:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dipendenza speculare quella che coinvolge Seth e sua sorella Katie, lui eroinomane da poco ricaduto nel baratro della droga, lei di riflesso pronta ad assisterlo ed aiutarlo in ogni modo. Questa distorta simbiosi si materializza attraverso un road movie urbano durante il quale, tra la ricerca di una dose e la necessità di organizzare una festa a sorpresa, si compone il forte legame tra i due protagonisti.
La subordinazione di Katie per il fratello mostra immediatamente la sua malsana natura, curiosamente comparabile proprio con quella derivante dalle sostanze stupefacenti.
L'approccio di Marja Lewis Ryan rifugge facili compatimenti ed evita quasi totalmente quelle scene shock spesso presenti durante la trattazione di temi connessi all'uso di droga. Anche la presenza di una bambina (la figlioletta di Seth) non viene sfruttata in modo ricattatorio, l' impostazione è infatti piuttosto leggera e tutto sommato realistica, improntata più all'analisi intima che alla brutale stigmatizzazione. Si porta così alla luce il dramma senza ricorrere a scontate riflessioni sulla gravità della situazione.
È un film soprattutto dialogato, che riesce ad offrire la natura generosa di Katie che però, paradossalmente, con la sua vocazione da crocerossina, finisce con l'arrecare ancora più danno a Seth. Il viaggio serve - come spesso accade- per raggiungere una meta più o meno concreta, in questo caso con illuminazione e conseguente presa di coscienza; la metafora della barca è semplice, eppure centra con decisione la condizione di pericolosa dipendenza accettata dalla donna che, per tentare di salvare il fratello, finisce col favorirne i vizi, mettendo a repentaglio il suo piccolo angolo di paradiso.