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PYEWACKET regia di Adam MacDonald

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stratoZ     7 / 10  12/01/2024 14:05:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Pyewacket è un buon horror demoniaco dalla forte componente drammatica, che in realtà prevale per buona parte di film lasciando spazio all'orrore solo saltuariamente e nell'ultimo terzo di durata, tuttavia la precisa descrizione dei personaggi e l'ottima costruzione del contesto favoriscono la creazione di atmosfere che pur per poche sequenze riescono a tenere col fiato sospeso e in un caso o due arrivano a terrorizzare.

Principalmente il film tratta del complicato rapporto tra una madre e una figlia durante il periodo adolescenziale ma soprattutto durante l'elaborazione del lutto per la recente scomparsa del padre, entrambi i personaggi sono tratteggiati molto bene, la madre è una donna distrutta dal dolore e con la voglia di ricominciare da capo, lasciarsi il passato alle spalle e cambiare casa con la figlia per iniziare una nuova vita lontana dai dolorosi ricordi. D'altro canto la figlia non è dello stesso parere, trovando consolazione nei suoi amici o compagni di scuola, è molto legata al posto in cui vive, l'improvvisa notizia del trasferimento in un altro posto lontano da quella scuola è la scintilla di un rapporto già teso da prima per tutte le incomprensioni del caso, la figlia attraversa un periodo comunque un po' particolare, una sorta di ribellione da cui in realtà sono passati in molti, in cui si è appassionata alla metal e all'occultismo, e da qui, in preda alla rabbia per l'ennesimo confronto animato con la madre evocherà un demone per farla uccidere.

È una rabbia che dura poco in realtà, ben presto la figlia si accorgerà che la sua reazione così a caldo è stata palesemente esagerata, ma come ogni film horror che si rispetti ormai è troppo tardi e il demone è stato evocato, ecco che inizia la costruzione della tensione con degli indizi inizialmente molto blandi ma che si fanno sempre un po' più evidenti col passare del minutaggio. Da qui nascono diverse sequenze niente male, complice anche l'ambientazione boschiva intorno alla nuova casa dove madre e figlia si sono trasferite, basti vedere la scena in cui è con l'amica Janice, registicamente splendida a mio parere, con quel buio che mangia quasi i personaggi e solo la torcia del telefono ad illuminare, è una scena che sfrutta gli archetipi del genere in quanto lo spettatore si aspetterebbe da un momento all'altro un qualsiasi colpo di terrore e tiene tremendamente all'erta.

Il manifestarsi di questi fenomeni uniti all'esasperazione della situazione già non rosea di per sé porterà la protagonista sull'orlo della pazzia, in un finale in cui, anche per colpa dell'entità demoniaca non si arriva a distinguere più la realtà dall'allucinazione finendo nella maniera più beffarda possibile.

MacDonald è molto bravo a gestire la tensione, giocando molto col non visto - il demone si vede solo di sfuggita un paio di volte - e riprendendo qualche cliché registico dell'horror - basti guardare la soggettiva dell'entità in mezzo al bosco, che si muove in avanti, che fa molto "Evil dead" - e complice una bella ambientazione, fredda dai colori grigiastri e un'estetica tipicamente metal, tra i costumi dei dei personaggi, l'occultismo e la tematica, regala un horror tra il folk e il demoniaco che però non è altro che l'estrema conseguenza di uno psicodramma, per me promosso.