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SHARK - IL PRIMO SQUALO regia di Jon Turteltaub

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Jolly Roger     7 / 10  27/12/2018 01:43:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avevo voglia di un film disimpegnato e questo The Meg ha assolto pienamente il ruolo. Come il recente Rampage con "The Rock", The Meg appartiene a una categoria di film che ormai è quasi diventata un genere a parte, anche se trovare una definizione è difficile…fondamentalmente si tratta di action movie, misti a fantascienza ma con una grossa componente ludica, che li fa sembrare più delle commedie che film drammatici. O, più che commedie, meglio dire farse, perché a ben vedere questi film, loro per primi, non si prendono seriemente, essendo stravaganti fin nei loro intenti. Proprio per questo non bisognerebbe scomodare troppa serietà nel giudicarli.

The Meg non è lo Squalo di Spielberg. Ma non perché sia ad esso inferiore (beh, sì, certamente lo è) - ma perché è un altro genere, un altro prodotto, un'altra cosa. Paragonarli sarebbe come paragonare una 500 a una Ferrari, entrambe auto, certamente sì, ma soprattutto due cose completamente diverse con scopi diversi.
Niente a che vedere con i "veri" beast movies o animal horrors che a andavano di moda negli anni 70 / 80 e che affondavano le proprie radici nel cult di Spielberg - beast movies a cui sono affezionatissimo e che ho visto citati qui sotto nel commento precedente di 76Eric.
Grizzly, l'Orso che uccide del 1976 (il mio preferito), Il Branco, Gli occhi della notte, Wild Beasts, Orca assassina…Sfida a White Buffalo, Wolfen… e poi ancora Alligator, Piranha, Barracuda…e quanti altri!
Ne hanno fatti davvero tanti e la caratteristica di quei film (la loro bellezza, direi) era proprio la loro verosimiglianza, che conseguentemente dava loro una veste drammatica e spesso spaventosa (non a caso, sono spesso categorizzati come horror o thriller, categorizzazione certamente inapplicabile a The Meg).

Quel genere è però purtroppo andato perso e non saranno certo film come The Meg a raccoglierne il testimone, perché appunto sono un prodotto diverso. Ciononostante, credo che questi film, visti con la giusta ottica e nel giusto spirito, possano allietare una serata, perché dotati di un'eccezionale carica di intrattenimento. Per la verità, si tratta di intrattenimento "facile", perché basato sull'adrenalina, sull'azione e su stravaganze davvero mirabili (tipo uno squalo di 27 metri!), sull'eroismo e sui buoni valori (diciamo pure anche una certa dose di buonismo). Intrattenimento facile da rendere, ma che evidentemente facilita appunto l'immedesimazione nell'azione, rendendo davvero piacevole immergersi in essa insieme ai protagonisti.
Dall'altra parte non si può nascondere che, per goderne appieno, occorre tralasciare i difetti più vistosi, come la sceneggiatura (che perde acqua in alcuni punti) le incongruenze varie e l'eccessiva forzatura di sospensione di incredulità richiesta da alcune scene.
Oppure, secondo me, bisogna considerare tali difetti come un effetto collaterale, inevitabile, di questo genere di film.
La trama è semplice ma l'idea di partenza non è affatto male: il fatto di entrare in questa specie di fossa delle Marianne, mai scoperta prima a causa di uno strato di materia che la copre, rende molto interessante l'inizio del film in cui i protagonisti si trovano ad esplorare luoghi ignoti e oscuri, dove mai è stato alcuno. La location della base marina è affascinante.
Ogni apparizione del Megalodon poi rende benissimo ma è soprattutto la scena della barca ad essere fantastica. Peraltro la CIG è di ottimo livello.
Insomma, io lo consiglierei, ma solo a chi riesce a mettersi nello spirito giusto di volersi gustare due ore di sano disimpegno e di giocoso intrattenimento.