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LA PRIMA NOTTE DEL GIUDIZIO regia di Gerard McMurray

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5½ / 10  08/11/2018 09:57:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo tre riusciti capitoli si tenta di tenere desto l'interesse spiegando in questo sequel le origini dello " sfogo". Se le motivazioni dei Nuovi Padri Fondatori sono ormai note, come i loro disgustosi sotterfugi per fare attecchire la violenza, resta intrigante capire le motivazioni attraverso le quali questo futuro distopico, con chiari riferimenti all'attuale situazione politica americana, ha preso piede.
L'introduzione ci porta a Staten Island, luogo metaforico come porto d'accesso alla Grande Mela e di conseguenza all'intera nazione, posto in cui regnano povertà e le possibilità di riscatto sono una chimera. Rabbia e delusione aleggiano pesantemente nell'aria, facile quindi alimentare speranze populiste accendendo la furia locale con lauti assegni.
La pellicola in principio si mostra asciutta ma efficace nel mostrare come parole misurate e denaro facciano scattare il raggiro nel momento della disperazione, ed altrettanto cinica nel portare a galla la reale natura dei politici; i reali criminali sono proprio loro, a differenza dei cittadini che a parte rari casi isolati non mostrano alcuna intenzione bellicosa. La situazione esige forzature esterne e le già note gang di mercenari fanno irruzione movimentando di parecchio il tutto, dando però il via a un survival notturno banale e facilmente prevedibile in cui si perde di vista l' accusa a favore di uno spettacolo tutto sommato puerile e già visto troppe volte.
Purtroppo l'analisi socio-politica stavolta non trova profondità e anche le numerose scene d' azione (tolta la sequenza finale del palazzo) lasciano abbastanza indifferenti. Velo pietoso sui personaggi, incapaci di lasciare la pur minima traccia. Tra ragazze col pelo sullo stomaco, adolescenti ribelli, gangsta redenti e untuosi politici, ci lascia le penne pure la solitamente brava Marisa Tomei, qui relegata in un ruolo marginale ed incoerente.