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DOGMAN regia di Matteo Garrone

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Caio     10 / 10  18/05/2018 20:26:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, quella di Garrone non è la vera storia del Canaro della Magliana. Non è il racconto di un truce fatto di cronaca nera. È molto di più. Il regista ci trasporta in un luogo ai confini del mondo, una dimensione parallela incastonata tra le montagne e il mare. Non è la Magliana degli anni '80, o almeno non lo è per chi non vi ha vissuto. Per chiunque sia nato e cresciuto in una borgata, probabilmente sí. Perché è così che ti senti. Perduto. Consapevole dell'esistenza di un mondo fuori al di là delle sponde, ma per te irraggiungibile. In questo far west che sopravvive in un delicato equilibrio, Garrone colloca uno dei personaggi più potenti mai apparsi sul grande schermo, al pari del protagonista di Taxi Driver o di altri personaggi del cinema che hanno perpetrato la loro vendetta. Un uomo che ha l'abilità di rendere mansuete le bestie feroci, ma che è costretto ad affrontare una bestia che non conosce pietà. Dogman è la storia di una lotta tra un capitano Acab e la sua moby Dick, tra un vecchio e il suo mare. È la lotta per la sopravvivenza di ogni uomo aggrappato ad una vita che morde e ringhia. No, questa non è la storia del Canaro. Questo Caravaggio del cinema italiano ha voluto raccontarci ancora una volta le profondità degli abissi degli ultimi, di quelli che la società tiene ai margini o considera inferiori. E ha voluto mostrarci come da tutto questo odio possano generarsi mostri.