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DOGMAN regia di Matteo Garrone

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Invia una mail all'autore del commento cupido78     9 / 10  21/05/2018 23:49:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Garrone confeziona finalmente la favola che inseguiva da tempo. Il suo Tale of tales era forse un fuoripista necessario per fare, questa volta, centro perfetto. La storia di cronaca a cui è ispirato è solo un pretesto. L'ambientazione è uno spazio dell'anima. Dogman è un film spirituale, una favola tetra da cui tirare fuori un insegnamento, una o più letture delle vicende umane. Marcello, il protagonista (perfetto, eccellente, sicuramente diretto dal regista, un ispirato Garrone burattinaio), è sedotto dalla forza e dall'insaziabile smania di desiderio di Simoncino che rappresenta l'ego-la parte infantile,bloccata nella richiesta coercitiva, nel desiderare violento e fatale. Il percorso di crescita di Marcello è uccidere questo mostro. Simoncino si presta a tante letture: lui è l'ombra dentro di Marcello-noi stessi- infatti sniffa perennemente, gioca, va a *******, compra costosissima moto. Tutto senza potersi permettere niente di tutto questo. Simoncino è la parte di Marcello che lui stesso nutre, preserva, ma che presto gli si ritorce contro, mostruosa e distruttiva disposta ad ammazzarti senza indugio.
Una tensione costante lungo tutto il film, la paura che forse ognuno di noi prova a contatto con la nostra piccola o grande ombra interiore.
Epilogo magistrale.