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PASSO A DUE regia di Andrea Barzini

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Lukino     4½ / 10  28/07/2006 04:12:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il problema principale di questo film è che si presenta sotto la produzione di costanzo. Viene dunque etichettato ed è vittima di un pregiudizio.

In realtà tecnicamente è un'opera molto curata. La regia di Barzini si fa sentire, anche se forse è eccessiva nella ricerca di uno stile un po' troppo da videoclip. Il montaggio l'ho trovato ottimo, la fotografia precisa, la colonna sonora non è stata creata a caso, ma è il frutto di grande attenzione.

I problemi nascono sul piano artistico. Per quanto riguarda la recitazione, Laura Chiatti è un po' troppo sopra le righe, Kledi un po' troppo sotto ( e non c'è da meravigliarsi. A parer mio, avrebbero fatto meglio a prendere uno sconosciuto ma che riuscisse a recitare. Purtroppo hanno pensato che il nome del ballerino potesse fare da traino, ma ancora non hanno capito che la gente che va al cinema non è la stessa che guarda un certo genere di tv,perchè quella che guarda quel certo genere di tv il film se lo guarda 2 anni dopo in tv, o al massimo in dvd. Anzi la scelta di kledi è stata forse un'arma a doppio taglio che ha lasicato lontano dalle sale anche coloro che probabilmente, in un'altra situazione avrebbero guardato questo film).
Gli attori di contorno non sono male, anche se sono serviti malissimo. I personaggi infatti sono tutti, senza alcuna eccezione, macchiette tipiche di un certo genere di cinema. C'è la poveraccia aguzzina, brutta, sfruttatrice e sola, c'è la ragazza onesta che crede nell'amore e c'è il fidanzato che la tradisce. C'è la mangiauomini senza scrupoli vendicativa e c'è il povero ballerino immigrato, ingenuo e onesto che con la forza della passione arriva al successo.

Con tutti i suoi buoni intenti finisce anche, paradossalmente, coll'essere un film razzista, dove coloro che sono immigrati sono rappresentati tutti come persone oneste e gli italiani (a parte la protagonista, e cmq mi riferisco solo ai personaggi che nella storia hanno una certa importanza) sono quasi tutti disonesti e immorali. E' la classica storia del gatto che si morde la coda. Quando si tenta di non andare incontro al clichè si finisce per rappresentarne l'esatto opposto, ovvero un altro clichè.

Insomma tante banalità in una storia che scorre piatta e noiosa come una rivisitazione televisiva della bibbia.

Intendiamoci però, per quanto sia un film insulso, non ha niente da invidiare a "Save the last dance" ed è molto meglio di "A time for dancing". Avrebbero fatto meglio a proiettarlo direttamente in tv, dove forse avrebbe avuto una dignità maggiore. Il cinema richiede molto di più.