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SOLO: A STAR WARS STORY regia di Ron Howard

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Dom Cobb     9 / 10  30/05/2018 20:25:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il giovane pilota Ian Solo (Han Solo), sfuggito per miracolo a una vita di schiavitù, ne attraversa di tutti i colori per tornare alla sua prigione e liberare l'amata Qi'ra, che ha lasciato indietro: nel tentativo di trovare i mezzi necessari allo scopo, finirà col stringere amicizia con un Wookie di nome Chewbecca ed aggregarsi a una banda di fuorilegge capeggiati dal rude Tobias Becket...
Se, fino a poche ore fa, qualcuno mi avesse chiesto quale fosse il mio film di Star Wars preferito fra quelli usciti negli ultimi anni, la mia risposta sarebbe stata semplice e diretta: Rogue One. Adesso, fresco dall'esperienza cinematografica, posso dire senza dubbio o esitazione che Solo ha soppiantato il suddetto film nella mia classifica personale: siamo arrivati al punto in cui i film antologici, cioè quelli secondari, sono migliori di quelli principali, quelli che dovrebbero essere l'attrazione principale. In che razza di mondo viviamo?
Badate, non c'è niente di rivoluzionario o sconvolgente in questo spin-off dedicato a uno dei personaggi più amati di tutta l'originale combriccola della galassia lontana lontana: non rimescola le carte in tavola come aveva fatto invece Rian Johnson nell'episodo VIII, né aggiunge nulla di nuovo a dinamiche narrative già altre volte esplorate e ben collaudate. La storia è classica e vecchia scuola, con personaggi classici e vecchia scuola, senza colpi di scena che lasciano a bocca aperta; non è un capolavoro della cinematografia contemporanea, né di per sé vero Cinema. Ma questo, se non altro, ha il vantaggio di essere un vero film, fatto come si deve, dalla narrazione coerente senza divagazioni inutili o balzi improvvisi da una scena all'altra, né troppo lento, né troppo veloce, né troppo lungo, né troppo breve, con personaggi non molto complessi, ma esplorati quel tanto che basta per affezionarcisi, con una normale struttura in tre atti dove tutto si risolve con naturalezza. E perdiana, di questi tempi è quasi impossibile trovare un film che sia tutto questo, soprattutto nell'ambito dei colossali blockbuster mainstream.
Chiarisco che, pur essendo un fan della saga ideata da George Lucas ed ora proseguita da altri, non sono uno di quelli che vi identifica lo scopo della sua vita: per me sono solo prodotti di intrattenimento, pertanto nulla è sacro e qualsiasi cosa può essere raccontata nel modo che alle menti creative dietro il film sta bene, visto che la proprietà è loro e io non la conoscerò mai bene come loro. E faccio anche notare che, forse, la mia impressione generale è rafforzata da aspettative cautamente abbassate in seguito all'accoglienza non proprio calorosa che Solo ha ricevuto un po' dovunque.
Nonostante tutto questo, però, sono certo della solidità del film, a partire dal suo eccellente cast: Ehrenreich (al quale farebbe comodo uno pseudonimo, altrimenti non ce lo vedo a imporsi come star di serie A) è perfettamente adeguato nel ruolo che fu di Harrison Ford, ed è spalleggiato a dovere da una fila di comprimari tutti in parte e disposti a fare anche più del dovuto, dando ai loro personaggi quel briciolo di intensità in più a renderli più godibili. Non mi è possibile dire chi fra loro spicca sugli altri, visto che tutti hanno numerose occasioni di farsi valere, dal carismatico Donald Glover all'enigmatica Emilia Clarke, passando per un Woody Harrelson ambiguo mentore canaglia e un Paul Bettany che straordinariamente riesce a lasciare una buona impressione nonostante uno screentime un po' ridotto.


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Inoltre, il rischio di ridurre tutta l'operazione a una sorta del "meglio di", con tutti gli aneddoti su Ian messi sul grande schermo viene brillantemente evitato: sì, in fin dei conti si va sempre da un episodio d'azione e avventura all'altro, ma ciascuno di questi episodi è ben integrato dalla sceneggiatura in una trama che scorre fluida dall'inizio alla fine, senza complicazioni di sorta, fra scene action ben girate e coreografate ed effetti speciali efficaci, digitali o pratici che siano.
Se devo esser sincero, l'unico difetto del film è il suo look, caratterizzato da una fotografia un po' anonima e scenografie non molto creative; ma se questa è l'unica lamentela nei confronti di un film dalla produzione così travagliata, allora mi posso considerare fortunato. A questo si aggiunge una sorpresa ben gradita in un paio di punti,


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e il risultato è un film d'intrattenimento semplice ed efficace, perfettamente ritmato, dove tutti i pezzi sono a posto e non v'è bisogno di altro se non di quello che c'è sullo schermo. Un plauso a Ron Howard, mai apprezzato come dovrebbe secondo me, per come ha portato la barca in porto con successo. Spero solo che gli incassi non deludano, perché se il franchise in futuro riserverà altri film di questo calibro, io sarò il primo ad attenderli.


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