frangipani79 4½ / 10 10/11/2006 02:55:55 » Rispondi Ci sono film e registi che ancor prima di aver scritto una sola riga della sceneggiatura già hanno il premio pronto in qualche film festival. E' il caso di Haneke, ma la lista si può allungare ai Dardenne, ad Atom Egoyan o Winterbottom. Niente da nascondere è partito in quarta, non era ancora stato visionato un fotogramma che già si gridava al capolavoro assoluto. Un pizzico di modestia in più, un po' più di prudenza non avrebbe leso a questo film, senz'altro con un certo fascino, non si può negare, ma scopiazzato da un Shyamalan o da quella galassia di film in cui si ricevono videocassette minacciose. Detto questo, che non è poco, il film è assolutamente nella media. Incuriosisce quel tanto che basta per restare svegli, gli attori sono bravi, ok, ma i dialoghi e le situazioni sono terribilmente trascurati. Le discussioni non sono credibili, come è poco credibile un tale comportamento con un figlio 12enne che non torna a casa per una notte. La questione degli algerini disadattati è trattata con superficialità estrema.
Il ragazzo, figlio dell'immigrato, è solo isterico e i dialoghi alla sede TV non hanno alcun senso. Alla fine il regista ha deciso di non rivelare chi è stato a spedire le cassette e i disegni, ma non si capisce neppure perché il giovane algerino conoscesse il figlio (vista anche una certa differenza di età, difficile che fossero amici). Perché Haneke ce l'ha voluto mostrare nella scena finale ?
In definitiva è un film elegante, ma terribilmente vuoto e superficiale.