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NIENTE DA NASCONDERE regia di Michael Haneke

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Terry Malloy     7½ / 10  22/06/2008 14:31:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo film di Haneke del quale si riconosce spudoratamente il tocco (e non solo per la leggendaria prima scena).
Come per "Funny Games", il ritratto borghese presentantoci è composto di un triduo familiare in uno stato di apparente felicità. L'irruzione del mistero, del "terrorismo" nella loro vita porta a una disgregazione della coscienza familiare più che di quella individuale giacchè il finale rivela il ritorno dello stato pacifico, o del torpore caratteristico che vede l'individuo borghese credere di avere la situazione sotto controllo.
Esemplare la sceneggiatura (devastantemente più completa e interessante di quella di "Funny Games") che insiste su una sorta di patetico "sermo cotidianus" borghese con le parole "terrorismo" e "minaccia" che ritornano spesso nella narrazione, ma sono più vuote del vuoto e sono prese dal falso e d esasperato linguaggio televisivo (esemplare la scena della sparizione di Pierrot in cui come sottofondo c'è un servizio al telegiornale su Nassirya). ed è proprio il Diverso, l'Estraneo che mette in crisi, che destruttura l'apparente condizione del "per bene" borghese di Georges e le vittime si scoprirà sono molteplici: i genitori di Georges e di Majid, Pierrot e il figlio nero di Majid, Majid stesso (scena scioccante), la moglie Anne (strepitosa Julie) e ci stanno anche gli amici vessati continuamente dall'infelicità della famiglia di Georges.
A questo punto il protagonista sembra essere l'unico superstite, ma in qualche modo il finale che nega apparentemente allo spettatore la scoperta dello spione (ma rivela che in verità i voyeur siamo noi) apre uno spiraglio notevole sull'unico personaggio in crescita del film, quello ancora non attaccato dalla malattia borghese del "nulla da nascondere": Pierrot il quale lo vediamo parlare con un algerino di chissà cosa...e se quell'algerino fosse il figlio di Majid? la storia continua, però capovolta?
veramente bravo Haneke, peccato per la lentezza esasperante di alcune sequenze.