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LA TIGRE E LA NEVE regia di Roberto Benigni

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juliette     8 / 10  21/10/2005 12:01:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Innanzitutto complimenti agli attori Benigni, Braschi e Reno. Spettacolari e intensi.
Questo ruolo a sua moglie calza a pennello: dolce, quasi fragile.
Lo sfondo della guerra in Iraq al di là delle critiche per me è raccontato molto bene, per quanto se ne possa ovviamente sapere.
Saliente è la scena in cui Benigni vuole la maschera d'ossigeno e ottiene tutto il carretto, vitale è la fine di Jean Reno l'amico poeta, solo con questo (anche se c'è molto altro ancora) si riesce a capire la drammaticità della cosa.
Sono i piccoli particolari a volte, come in questo film, che fanno capire le crude realtà.
Film divertente, facile da seguire, commovente per me a tratti.
Sarei curiosa pero' di una cosa: mi è dispiaciuta non aver saputo decifrare cosa ha detto l'ex vecchio farmacista a Benigni dopo che si è ricordato la formula della glicerina.
Secondo me ha detto una bella frase, ma purtroppo non so la lingua :-(
goophex  21/10/2005 19:46:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Complimenti alla braschi???? ma comer fai??? ma ti rendi conto che la mia gatta è piu' espressiva? ma per piacere !!!
dartfinger  21/10/2005 15:54:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo gli abbia recitato una poesia di Kahlil Gibran sulla speranza...ma non ne sono sicuro...sono d'accordissimo riguardo il tuo commento...sono i particolari che contano in questo film, a volte quasi surrealisti...e finalmente, ripeto, un film che andrà a milioni di persone portando poesie di whitman, neruda, montale, d'annunzio, ungaretti, appunto gibran...ci voleva. La poesia e l'arte salvan la vita.
paul  21/10/2005 16:00:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caspita, pure Gibram! Io ho riconosciuto al matrimonio i volti di Montale, di Ungaretti, di Whitman e Neruda e Benigni ha recitato poesie di questi oltre che di D'Annunzio e Conte durante il film. I particolari surrealisti li vedrei nella scena in cui lui attrversa ad ex Roma e sulle strisce pedonali è pieno di religiosi.Quasi un msg subliminale.
Che bel commento comunque Juliette, effettivamente questo film può piacere o non, ma è impossibile che non tocchi le corde più intime del nostro animo se amiamo la poesia e crediamo nella forza di essa nel cambiare il mondo. Citerei a tal proposito una frase del grande Bunuel: "i popoli cominciano ad odiarsi quando i poeti cominciano a tacere"