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LA TIGRE E LA NEVE regia di Roberto Benigni

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astropelle     6 / 10  25/10/2005 17:42:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film che divide nel giudizio: capolavoro o menata pazzesca. Io, per distinguermi, dò "6" così non scontento nessuno.

. Per quanto riguarda il film: Benigni HA VOLUTO OSARE ma purtroppo HA PRETESO PIU' DI QUANTO POTESSE FARE. Infatti ha cercato qualcosa di veramente originale, quasi eccezionale: fare un film dove l'intera struttura, a partire dalla trama, è solo funzione di un messaggio ONIRICO-POETICO.

. La tecnica emozionale utilizzata è quella del CONTRASTO, quasi una messa in pratica della teoria degli opposti; sogno-realtà, poesia-quotidianeità, dramma-comicità, violenza-umanità, fatalità-determinazione...

. La dualità più evidente è quella SOGNO-REALTA'; in molte scene, a partire dalla primissima (quella del matrimonio fra Benigni e Braschi), l'aspetto onirico e reale si mischiano insieme e lo spettatore rimane sempre sospeso nell'incertezza che ciò che sta vedendo sia lo svolgersi reale della trama o piuttosto una parentesi onirica. E' il poeta che entra nel sogno per trovare una via di uscita alla realtà o invece il sogno che entra nella realtà per darle il colore della poesia?

. Interessante anche il dualismo FATO-DETERMINAZIONE: Vittoria (la Braschi) è destinata a morire. Le medicine non ci sono ed ormai il suo destino è così segnato che è già stata coperta; solo le sue scarpe, il segno più banale dell'identità di una persona, rivelano che il corpo in coma abbandonato in un corridoio dell'ospedale è proprio quello della giornalista. E in opposizione, la follia di Attilio (Benigni) che si batte fino all'ultimo per spingere all'indietro, verso la sorgente, il corso del fiume destinato a portare fino alla foce la vita di Vittoria.

. Notevole anche il dualismo UOMO-POETA: un uomo è completamente tale soltanto se possiede in sé ha un aspetto di poesia. Attilio catturato dagli Americani è solo un corpo che si aggira in mezzo a figure anonime gridando di continuo "sono italiano!" ma riceve solo i vaffa di chi vuol dormire. Ed è solo quando viene riconosciuto dal militare come "IL POETA" che recupera la propria identità.

. E poi vi è il dualismo GUERRA-AMORE, AMORE-AVVENTURA AMOROSA, ecc. ecc.

. Il tutto con la Braschi assunta a livello SIMIL-BEATRICE DANTESCA: simbolo di luce, di sole, di amore fisico-platonico (bello il momento in cui Attilio declama che il mondo, senza Vittoria, per lui è solo una messinscena).

. Perché allora ho dato "6" invece che "10"? Perché Benigni non riesce a concordare tutti questi elementi in un tutt'uno ma IL FILM PROSEGUE IN ORDINE SPARSO, con le scene che si uniscono senza che lo spettatore abbia idea dove il tutto voglia andare a parare. In effetti, IL FILM NON VUOLE ANDARE A PARARE DA NESSUNA PARTE: non è anti-militarista, né d'amore né d'avventura... ma questo è ciò che benigni vuole, in quanto il suo obiettivo è di CREARE UN FILM DI POESIA che parli solo con la poesia delle immagini e delle emozioni.

. Un'ottima idea, peccato che però alla fine il risultato è quello di un film sconclusionato, che zigzaga senza una meta.

. A molti è piaciuto tantissimo? A quanto pare, essi sono più portati a ricevere emozioni da un messaggio poetico di quanto lo sia io.

. Ad altri il film ha fatto pena? Sono spettatori che preferiscono ricevere un messaggio organico piuttosto che un sequel di spezzoni.

Ad ognuno il suo...
semosole  26/10/2005 05:53:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo commento, complimenti ! Io sono tra quelli che ricevono emozioni da un messaggio poetico, gli ho dato 8, però il tuo commento lo trovo molto equilibrato, chiaro e sincero, complimenti ancora .
Norberto  26/10/2005 09:07:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo commento, concordo pienamente: un film sconclusionato!
polbot  28/10/2005 10:52:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
concordo in tutto anche nel voto!
dio padre  27/10/2005 19:23:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ammetto che mi ha fatto tenerezza il tuo principio di auto-consapevolezza: "A quanto pare, essi sono più portati a ricevere emozioni da un messaggio poetico di quanto lo sia io".E mi ha fatto tenerezza la tua comprensibile ingenuità:"il risultato è quello di un film sconclusionato, che zigzaga senza una meta".La mia risposta non vuole essere offensiva assolutamente,anche perchè ho apprezzato il commento ed effettivamente è "puro".Dov'è il nodo cruciale?Il film è poesia,viaggia su un piano puramente astratto e metaforico con dei riflessi formali che dipingono un'armonia leggibile anche dall'occhio della gente comune:il film è un inno alla volontà e al sentimento dell'amore dunque è simbolico,è un messaggio che tuona e rimbomba in ogni scena e l'ironia,la commedia ne consente una vivace comprensione,oltrechè un inno alla positività ed alla "reazione al dramma".Questo film non è schiavo di questa società finalizzata,non è vittima di un materialismo nullificante l'esperienza umana,non è un seguire la corrente della razionalità ferrea...questo film è un mare.Ora...c'è chi lo vede come un grande noioso ammasso di acqua in chissà quale luogo privo dei suoi limiti geografici e c'è chi,come me,che non pretende di vedere l'infinito,ma che si limita ad assaporarlo,che lo vede come un viaggio magico nell'anima del protagonista.Purtroppo l'uomo di questa società cerca una realizzazione formale,illusoria,un fine da perseguire e dimentica che l'unico grande fine materiale dell'esistenza è la morte e di conseguenza la degenerazione sistematica del suo corpo...e quindi mi chiedo ha senso vivere per ottenere qualcosa?Sapendo che l'ultima spiaggia è il silenzio?Oppure sarebbe più gratificante ed emozionante perdersi in un "vivere in funzione di"solo per il gusto di farlo e dunque che racchiude il suo fine nello stesso agire e nella volontà di esso(l'amore,il pensare,il vivere a livello emotivo,etc.etc.).Credo che tu abbia un grande potenziale,ma non dimenticare mai che la realtà di un sogno è più concreta dell'illusoria realtà di un fine da perseguire.Paradossalmente la ragione mi ha portato ad abbandonare parzialmente gli schemi razionali ed a trovare una verità più grande ed immensa "a suonare una nota del mio pianoforte a modo mio..."




Ash76  30/10/2005 11:02:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Amen.