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LISBON STORY regia di Wim Wenders

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  02/08/2007 22:05:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Passare in rassegna Michelangelo Antonioni dopo aver girato insieme al Maestro "al di là delle nuvole"? Eppure il film, le cui affinità con "Blow-up", per esempio, NON sono puramente casuali, vanta un primo tempo che rinnova i fasti di Wenders e lo riporta ai vertici del passato.

E' tutto questione di sensazioni: tutto ciò può risultare dannatamente monotono, ma vuoi la musica splendida dei Madredeus, vuoi la Lisbona filtrata nei suoi colori più tipici e crepuscolari, la magia di questo film rischiava di farmi passare un votone all'istante...

Purtroppo però a una prima parte di tale livello, ne segue una seconda piuttosto inconcludente e inutilmente simbolica: la voglia di strafare è dietro l'angolo e l'epica suggestione di certe sequenze finisce per sfociare in uno sterile esercizio di stile, nel manierismo più compiaciuto.

E' per queste ragioni che l'8 e mezzo tanto bramato finisce per stare comodamente a casa: un capolavoro mancato, in ogni caso, e soprattutto (soltanto?) un buon film di Wenders (o di Antonioni? Mah)
Suskis  11/02/2010 17:53:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah ecco! "Dannatamente monotono" ecco cosa mi parve quando lo vidi.
Dick  18/08/2009 19:42:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di Wim. Antonioni mettiamolo un pò da parte. XD Non d' accordo sulla seconda parte comunque. XD