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MANDERLAY regia di Lars Von Trier

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Mpo1     8 / 10  11/11/2005 23:28:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Secondo film, dopo 'Dogville', della trilogia di Von Trier sull' America. Dal punto di vista stilistico, nessuna novità rispetto a 'Dogville'. Manca l'effetto novità, ma ancora una volta l'aspetto formale è il punto di forza del film. Se fosse stato realizzato con scenografie "realistiche", il film sarebbe stato sicuramente meno efficace. Lo stile 'brechtiano' e anti-naturalistico risulta ancora azzeccato.
La protagonista è cambiata: nel ruolo di Grace non c'è più Nicole Kidman, ma la figlia di Ron Howard, e questo può in gran parte spiegare l'esito inferiore al botteghino. Inoltre nel ruolo del padre Willem Defoe subentra a James Caan. Se i personaggi principali, come in una soap-opera, cambiano interprete rispetto al primo capitolo, d'altra parte ci sono alcuni attori di Dogville (Lauren Bacall, Jeremy Davies, Chloë Sevigny e Jean-Marc Barr) che ritornano interpretando personaggi differenti.
In questo film, in cui Von Trier ribalta i luoghi comuni su schiavitù e intolleranza, c'è una critica moto chiara alla politica degli Stati Uniti. Grace tenta di imporre la democrazia e "insegnare" la libertà agli ex-schiavi, così come gli americani hanno fatto in Iraq. Ma gli esiti ovviamente saranno disastrosi.
C'è un problema nel considerare Grace come l' "eroina" della storia, tanto più se consideriamo che lei rappresenta per l'appunto l'America, che Von Trier odia. In effetti il comportamento di Grace è piuttosto ambiguo: vuole liberare i neri dalla schiavitù, ma poi tratta i dipendenti del padre come fossero oggetti (vedi la scena in cui lei e il padre si spartiscono gli uomini). Vuole portare l'uguaglianza, ma in pratica riduce in schiavitù la famiglia degli ex-padroni. Vuole portare la democrazia, ma lo fa con le armi dei gangster. Vuole portare la giustizia, ma si ritrova ad uccidere una povera vecchia, "legalizzando" in modo atroce la vendetta. Insomma, Grace predica bene ma razzola male: e se in 'Dogville' passava da vittima a carnefice, qui comincia da benefattrice ma finisce ancora per diventare carnefice...
Non solo una critica agli USA, ma in generale una visione totalmente negativa e pessimistica di tutto il genere umano. Ovviamente, sono molte ancora le cose che si potrebbero dire. Per lo meno, Von Trier riesce sempre a far discutere. Aspettiamo di vedere il capitolo conclusivo della trilogia.