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FLIGHTPLAN - MISTERO IN VOLO regia di Robert Schwentke

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  22/11/2005 14:18:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un film di genere che non trova però una collocazione in questo campo, ed è molto meno superficiale e improbabile di quanto possa apparire al primo impatto. Ci sono clamorose cadute di tono che condividono ogni stroncatura, ma anche diverse, inattese ed abbaglianti suggestioni tecniche e visive. Un'opera forse troppo calcolata, prodotta con l'enfatizzazione del prodotto per le masse, che non riesce a svincolarsi da parametri classici come la dipendenza da Ripley (cfr. Alien) e dall'iconografia tecnologica à la Matrix, ed è come se Hitchcock e Spielberg venissero inglobati nella stessa funzione. L'inizio è fulminante: la Germania divorata dalla neve, il cortile con i corvi, il senso di gelo che è il dolore di una perdita occulta ma non rimossa. Sembra il meglio (o il meno peggio) di Birth almeno fino a quando il regista non risparmia proprio alcun particolare allo spettatore, inducendo la risorsa del dubbio a una pubblica resa. La Forster agita un corpo che debella ogni situazione, ma l'opportunismo dell'ingegneria di cui è maestra trova risposte troppo labili, o scontate. Ripley-Forster esplora tutto quel mondo sotto(sopra)stante del capolavoro tecnologico, mettendo in relazione il mondo precario della sua esistenza con la fragile e disperata identità dei passeggeri in volo. Molto Airport, ma anche l'incontrollabile peso di un'angoscia gestita attraverso una placida rassegnazione all'imprevisto individuata dalle figure umani piu' classiche (il passeggero pettegolo, la consorte fobica, i misteriosi arabi). Ci mancava solo la psicoterapeuta Greta Scacchi e il gioco delle situazioni "telefonate" è colmo. Eppure - se alcuni momenti sono piu' esilaranti che tragici, se la forzata veridicità della vicenda diventa mesta parodia (e lo resta nel momento del sabotaggio della Forster o nell'improbabile finale), se tutto cio' non rispecchia esattamente il peso di alcune domande impellenti (tipo "come puo ' un comandante fidarsi ciecamente di un presunto poliziotto senza la coscienza di informarsi a dovere sull'identità del passeggero?"), insomma anche con queste riserve, il film funziona egregiamente. E' una giostra dell'assurdo e del nonsense, vero, ed è un vero luna-park tecnologico con cui Schwenkle si diverte da matti a giocare mimando clichè del genere e sovvertendo ogni velleità al servizio di una mostruosa creazione come quella del velivolo, eppure non per questo l'imput del dolore "impossibile da superare se prima non lo accettiamo" è da sottovalutare, nonostante la realtà sia ben diversa da quella a cui avevamo ingenuamente creduto.
Un finale à la Spielberg consegna la Forster a una verità che con meno reverenza ai canoni del marketing avrebbe potuto essere piu' efficace e credibile. In fondo Jodie Forster - da cui attendo da secoli il film sulla Riefenstahl - non è mai stata davvero una presenza "rassicurante" del cinema, ma è affascinante notare come spesso i suoi film tengano ad inglobarsi in una vera e propria "ESTETICA DELLA COERCIZIONE E DELLO SPAZIO INDOTTO".
Avrei voluto vedere un buon thriller che tenga sotto controllo l'onnipresente tecnologia a favore di una maggior calibratezza psicocognitiva sul lutto e sul concetto di "perdita". Ma sento di dover essere indulgente e meno severo: passi un 6/7 pensando che, dopotutto, sono più terrificanti quei passeggeri amorfi che i terroristi veri
antoniuccio  22/11/2005 20:33:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ultima frase mi piace troppo: è in sintonia con il mio odio verso gli ignavi.
Com'è che per una volta sono stato più stretto di te?????????
Sei diventato troppo indulgente con i film americani: PIACCIONO SOLO AME E SOLO IO METTO I VOTI ALTI!!!!!.
Ehm credo che tu metta una erre in più alla Jodie Foster...
Il parallelo con la donna amazzone (Ripley-Weaver) l'avevo colto anche io, così come il legame Hitchcockiano con "La signora scompare". Mi dai la tua versione sugli arabi?, magari nello spoiler?
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  22/11/2005 22:44:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh intanto il regista è tedesco poi francamente mi sono divertito troppo con questo aereo da luna-park dove sembrava di vivere una dimensione quasi neoplastica (ho reso l'idea?) Poi tutto il film non è male, ha un sacco di clichè ma a volte preserva una sua dimensione ehm piu' ambiziosa e la insegue comunque...


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antoniuccio  23/11/2005 13:26:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho avuto anche io la stessa sensazione.
Ma come sei sensibile kowa. Perché sei completamente assente sulle discussioni in cui ci sono anche io????????
Federico  23/11/2005 22:40:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
complimenti, anche per "la rosa bianca", bellissimo film in effetti..

adesso ti voglio vedere alla prova con Melissa P. :-D

scherzooo :-o

Questo film con la Foster pero' l'ho trovato molto simile a Panic Room.. forse mi sarei aspettato qualche cosa di diverso da Jodie.. pazienza!
antoniuccio  24/11/2005 12:26:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vero!!!