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V PER VENDETTA regia di James McTeigue

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Invia una mail all'autore del commento gidansheva     9 / 10  29/03/2006 22:18:18 » Rispondi
Un film a dir poco... conflittuale. Da un lato la condanna pesante del totalitarismo, delle sue menzogne, dei suoi crimini, della sua opera di controllo, propaganda ed eliminazione totale, attraverso l'uso della violenza, di quelli che sono i diritti fondamentali di tutti gli esseri umani. Dall'altro due concetti, molto forti, sostenuti profondamente: la vendetta e la libertà. La posizione del film è chiara: la vendetta contro chi si adopera per eliminare la libertà diventa inevitabilmente un atto di giustizia, anche se ciò implica l'uso della violenza (e proprio qui sta il conflitto ideologico insito nella pellicola). Inoltre la libertà viene definita come un'ideologia, e successivamente le ideologie vengono celebrate (soprattutto da V) come intramontabili e capaci di unire i popoli nelle rivoluzioni. Secondo me questo film, seppur eccellente, non affronta in modo molto approfondito i motivi per cui il totalitarismo si afferma: cause politiche, come la crisi della democrazia che attraversarono ad esempio Italia e Germania prima dell'avvento del Fascismo e del Nazismo, non sono neanche accennate; inoltre non viene trattato il fatto che i totalitarismi storici si affermarono anche, e in buona parte, grazie al sostegno delle classi sociali più ricche (gli industriali, gli alti borghesi), piuttosto che a causa di enormi menzogne volte a portare più voti al partito (come scoperto dall'Ispettore nel film). In conclusione una pellicola ottima, in grado di suscitare grandi emozioni e di affrontare tematiche estremamente importanti. Molto bravi gli attori, soprattutto i due protagonisti: secondo me la miglior interpretazione di Natalie Portman, dopo il bellissimo "Leon" (con Jean Reno). Oscuro ed affascinante il personaggio di V (Hugo Weaving), grazie ovviamente al mistero legato alla maschera.