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V PER VENDETTA regia di James McTeigue

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amterme63     6 / 10  31/03/2006 22:34:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film che non meriterebbe la sufficienza se non fosse che accanto al ‘supereroe’ V ci sono per fortuna delle figure alternative che portano un messaggio molto più vero del suo.
V è una figura ‘carismatica’ o almeno il film vuole farcelo apparire così. Gode di grandi doti guerriere e del dono dell’ubiquità, ogni circostanza si svolge in suo favore (miracolo dei film d’azione!), in più ha in mano la ‘certezza’, è sicuro di rappresentare il bene e il giusto. Le sue massime sono ad effetto e ne ha sempre una ‘giusta’ per ogni occasione. Verrebbe proprio voglia di condividerle non fosse che tutto quello che viene detto va verificato con quello che viene fatto e come viene fatto. Ci si rende conto che utilizza gli stessi mezzi dei nemici che vuole colpire: la violenza, il caos, la menzogna; in più non conosce la pietà e il perdono. Lui si giustifica perché opera per la giustizia e il bene di tutti e perché deve vendicarsi. A dire la verità chiunque si può arrogare il diritto di rappresentare il bene e avere subito torti e quindi autorizzato a usare violenza (vedi Bin Laden). Chi stabilisce chi rappresenta il bene e chi il male? Il regista e gli sceneggiatori non hanno dubbi e trattano V come un santo che resiste a tutte le tentazioni comprese quelle del sentimento e le scene finali lo presentano come un’icona religiosa.
La storia offre però delle alternative che forse nel fumetto (che non ho letto) servono a bilanciare la figura di V. Il vero eroe del film è l’attore comico (Gordon mi sembra che si chiami). Grazie alla pacifica e mite risata opera in maniera altrettanto efficace e soprattutto paga in maniera più radicale senza avere coltelli o corazze a sua disposizione. Ha il grande coraggio che viene dall’istinto e dall’umanità, senza avere la prosopopea e la megalomania di V.
L’altra alternativa è la figura del commissario. Lui sta dalla parte del ‘male’, eppure grazie al senso critico, alla ragione, alla ricerca dei fatti concreti (indipendentemente da ogni ideologia) riesce a capire tutto il gioco. Lui rappresenta nei fatti l’amore per la verità, per la giustizia; l’unica speranza in un futuro migliore. Perché non sono le idee che non devono morire, ma la capacità di essere critici verso tutte le idee (almeno io la penso così).
Perché è piaciuto così tanto questo film? Secondo me un comune spettatore si identifica nel protagonista e automaticamente si sente ‘eroe’ almeno per due ore. Si esce dal cinema in uno stato di esaltazione senza però avere capito meglio come vanno realmente le cose.
Edo  02/04/2006 11:52:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Yeppa!!!
Hai coltol la duplicità paradossale di V, che rappresenta, anche da molti suoi monologhi, il "terrorismo" alla Bin Laden e la "vendetta" alla Bush, la "resistenza" palestinese, e la ""difesa"" israeliana...
Il film, pur io non trovcandolo questo immenso (ma anche semplicemente) capolavoro, anzi, l´ho apprezzato proprio per questo (voluto?...) paradosso della società moderna: è giustificato V per le sue azioni? Allora chiunque puó essere giustificato all´interno del suo microcosmo di esperienze personali...
Credo che chi si è lasciato scappare 10 e simili, abbia bisogni di viaggiare o leggere più giornali, conoscere ecapire, perchè registicamente il film è molto debole, buoni alcuni dialoghi (frasi ad effetto , ma tipo quelle che si leggono sui mnuri del gabinetto tipo " Aspetta iul tuo nemico sulla sponda del fiume...), ma potrente, comunque sia, la forza di riv
ribellione (in buno e in cattivo effetto) che la pellicola ti lascia (do9te non ndifferente ai film )
Devo scappare, sorry!
bigcanaglia  13/04/2006 22:56:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Devo dire che il tuo commento è sinonimo di una riflessione profonda...ma forse hai tralasciato un piccolo particolare...quelle figure che tu chiami alternative, portatrici di un messaggio molto più vero del suo, esistono solo per il principio causa effetto generato da V...
Senza V il presentatore Gordon (definito da te il vero eroe del film) non credo avrebbe avuto facilmente l'ispirazione per fare quella satira...
Senza V il commissario Finch non avrebbe mai avuto gli indizi e gli stimoli per indagare e ricercare la verità...
Senza V la ragazza Evey non avrebbe mai preso coscienza della sua forza interiore, utile per far rinascere lei e la sua dignità...
Senza V non sarebbe esistito il film....per assurdo....
Secondo il tuo parere, un comune spettatore si identifica nel protagonista e automaticamente si sente ‘eroe’ almeno per due ore...ebbene si è proprio vero...
Nemmeno ti immagini di quanti V abbiamo bisogno per raggiungere la giustizia in questo mondo...e anche se è un personaggio dei fumetti o protagonista di un film...nella storia del genere umano ne sono esistiti di veri personaggi che hanno sacrificato la propria vita per quella degli altri, ed è proprio grazie alle loro lotte se adesso abbiamo certi privilegi...
Non si può perdonare chi fa consapevolmente del male e chi usa la paura per sottomettere le persone...
Dunque rifletti meglio la prossima volta....
amterme63  16/04/2006 18:09:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
V è un personaggio 'assurdo' e gli altri 'reali', nel senso che V non potrebbe mai esistere nella realtà, così perfetto, così santo e con tanti e tali proprietà da farla franca in ogni occasione. Gli altri personaggi sono più a portata di uomo comune. La sua funzione come profeta è stata determinante per risvegliare le coscienze? Sì forse hai ragione, è l'unica cosa positiva anche se i mezzi che ha adottato non depongono bene come esempio. Tu pensa quanti profeti sono stati fraintesi. Nel nome di Cristo si sono fatte guerre e persecuzioni e uno come Robespierre che predicava libertà e virtù è andato a finire come dittatore e tagliatore di teste. Per questo il mezzo è importante quanto il fine.
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  01/04/2006 01:40:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento molto interessante, complimenti.
Max78  01/04/2006 23:47:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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Max78  01/04/2006 23:48:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dunque ma se il film iniziava con delle inquadrature sul volto di v sfigurato e si soffermava sulla pena ke può provare un'uomo torturato in un modo ke probabilmente solo nei campi nazisti avveniva e coltivava nello spettatore l'odio ke il personaggio portava dentro fino all'esasperazione verso i mandanti della sua sventura , allora avresti scritto le stesse cose? Non credo

questo film non punta sulla pena che può fare un personaggio del genere o meglio lo fa solo in modo superficiale ma si sofferma più in generale su concetti molto più ampi ed è propio questo il bello , mi pare esagerato il tuo commento su V come eroe da cestinare .
amterme63  02/04/2006 21:31:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Intanto questo è un semplice film, non un fatto di vita reale. V è trattato da eroe/superuomo dal regista e dagli sceneggiatori. Prova a cercare nella storia umana reale una persona che sia capace di tirare coltelli, di essere dappertutto, di costruire una metropolitana in 10 anni, di farla franca tutte le volte e di macchinare finte prigionie. Invece di persone che hanno usato la satira per dileggiare il potere e l'hanno pagata cara ce ne sono state diverse. Non è detto che la vendetta sia la risposta giusta ai torti subiti. Mi sembra che Spielberg in Munich (che non ho visto) abbia fatto vedere che ci si mette sullo stesso piano di chi ci ha colpiti. Violenza chiama violenza. Bisogna avere il coraggio di rompere questo circolo vizioso, per questo non consiglio V come modello. In ogni caso se si deve dare 10 a questo film, a Munich (come me lo immagino) si dovrebbe dare 20.
Max78  03/04/2006 15:33:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
1 ki sei tu per giudicare se la vendetta non sia la risposta giusta alle violenze subite?

Tu giudichi V per Vendetta un film scarso perchè portatore di un messaggio sbagliato , ma credo ke ogni persona sia in grado di far fronte agli argomenti trattati e trarne le propie conclusioni .

poi per il fatto ke non si tratti di vita reale è propio questo ke volevo spiegarti , se il film era diciamo realistico e si soffermava più sulle sofferenze e le violenze subite, e insomma cercava di provocare pena nello spettatore per questa persona coltivandone l'odio verso le persone che l'hanno conciato cosi forse non provocherebbe in tè la stessa reazione di puntargli contro il dito.
Max78  03/04/2006 15:46:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah Munich tratta un tema importante e la morale che se ne ricava non fa una piega ma il film lo trovo un pò pallosetto e la trama non mi sembra quel granchè di eccezzionale, vero ci sono momenti che fanno riflettere parecchio ma allo stesso modo anke V mi ha stuzzicato , in più mi ha coinvolto e divertito .
Forse questione di gusti .
amterme63  03/04/2006 23:02:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per carità Max78, rispetto le tue opinioni personali. Volevo solo spiegare le mie idee. Io sono contro qualunque tipo di vendetta 'fai-da-te', comunque tu sei libero di essere a favore. Gli orrori mi ispirano solo voglia di non vederne più, non di vederne altri. La realtà è molto prosaica e noiosa come tu hai notato in Munich e come notiamo noi tutti i giorni. In genere al cinema si cerca di caricare di suspense, di personaggi speciali giusto per catturare l'attenzione per due ore ed è giusto così. Da parte mia preferisco che oltre all'emozione mi lasci qualcosa che mi faccia capire meglio il mondo in cui vivo e come conviene comportarsi. Se a te l'etica di V piace non c'è niente di male.
Max78  04/04/2006 15:28:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non fraintendermi non sono un bambinetto del cavolo pronto a far a botte con kiunque perkè penso che V sia un grande , mai detto questo anche a mè piacciono film che mi lasciano qualkosa cmq se In munich il protagonista commetteva omicidi e atti terroristici per degli ideali per la patria e la sua terra , pensa cos'è in grado di fare uno ke ha la vita totalmente rovinata . Tutto qua poi se ti piace com'è fatto Munich o com'è fatto V è solo questione di gusti .
Nemo73  01/04/2006 00:26:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Buona recensione e motivazioni impeccabili!! Sono d'accordo in larga parte con il tuo commento! E' vero che V non è sicuramente un santo, uccisioni a parte, il fatto di aver torturato quasi fino allo stremo la sua "discepola" per farle capire il suo concetto di libertà, è una cosa che fa rabbrividire e che la dice lunga sul suo stato psichico non proprio normale... Pure io, nel mio commento, ho apprezzato il conduttore tv (mitica e geniale parodia alla Benny Hill!) e soprattutto (x me) il commissario che, anche se all'inizio non può sembrare tale, è la vera figura positiva del film con i suoi dubbi e le sue angosce! Dissento solo sul fatto che il film è piaciuto per una sorta di immedesimazione verso V. Almeno per me! A me è piaciuta la storia in sè, che in fondo può rappresentare un pericolo sempre attuale e che può far riflettere...
E non sono tra coloro che usano l'eguaglianza...film con trama vista e stravista=film banale e brutto! Un film può anche essere trito e riciclato ma nel contempo essere stato rappresentato bene! Per me questo è il caso! Ci sono anche 3 tocchi, a mio parere, interessanti, il siparietto alla Benny Hill, la follla che scende x le strade con la maschera di V e alla fine quando tutti se la tolgono, s'intravedono anche le persone che erano morte, come il conduttore tv, le due lesbiche, la bambina a cui avevano sparato, sempre per ribadire il concetto finale... Ognuno di loro poteva essere V, basta volerlo davvero!
amterme63  01/04/2006 19:59:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film insiste troppo nel volere fare di V una figura mitica. Un amico che ha letto il fumetto mi ha detto che lì V è trattato come una persona che ha perso l'uso della ragione. La scena della gente che scende per le strade è bella solo se viene presa come metafora. Mi è parso così innaturale che tutti procedessero ordinati come tanti soldatini. Ho in mente invece una scena di Metropolis di Fritz Lang in cui la ragazza protagonista conduce una folla di gente molto più 'vera' e genuina. Io personalmente mi guardo da persone come V.