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V PER VENDETTA regia di James McTeigue

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Harpo     6 / 10  01/11/2006 20:52:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono molto perplesso circa la validità di "V per Vendetta". Da un lato non condivido le valutazioni eccessivamente negative da parte della maggior parte della critica di Filmscoop, dall'altra non mi sento nemmeno di gridare a gran voce al capolavoro.
Iniziamo con il sottolineare che "V for Vendetta" è indubbiamente un blockbuster, una pellicola destinata al grande pubblico. I fratelli Wachowski, questa volta, non dirigono la pellicola, ma si limitano a produrla: ciononostante il loro tocco è largamente percettibile. Però, osservando con un minimo di rigore l’opera di McTeigue, è inopinabile che venga lanciato una critica contro la società attuale e questo, in un film commerciale, di solito non avviene. Ciò che effettivamente mi lascia alquanto perplesso è la "validità" del messaggio. In effetti è innegabile che le frecciate scoccate dal regista sono innocue, quasi scontate. Però è altresì notevole ricordare che, guardando nel bicchiere mezzo pieno, ci si trova di fronte a una sorta di evoluzione del blockbuster: questi film solitamente hanno l’obbiettivo di attaccare lo spettatore alla poltrona, inserendo effetti speciali a gogò e tralasciando completamente ogni parvenza di logica. “V”, sotto molti aspetti, appartiene ancora a questo genere, ma comunque tenta di aggiungere anche qualcosa di diverso che, in questa caso, è, per l’appunto, una sorta di critica alla mondo attuale. E, a giudicare dall’accoglienza che il pubblico ha riserbato al film, non si può dire che questo “esperimento” sia fallito. Ribadisco che questo presunto attacco è molle e forse anche ovvio, ma dopotutto non si può chiedere troppo. Forse, facendo un passo alla volta, questi film potranno, se non altro, alzarsi leggermente di grado rispetto alle solite boiate tipo “I Pirati dei Caraibi” o ai già classici film con Steven Seagal o Arnold Schwarzenegger.
Oltretutto il protagonista, V, mi è parso ben caratterizzato o, perlomeno, alquanto simpatico. La Londra raccontata nel film, invece, è alquanto mal sfruttata: al di là delle solite esplosioni atte a conferire l’usuale spettacolarità degli effetti speciali (è pur sempre un film dove c’è lo zampino dei Wachowski), l’ambiente ha un ruolo assolutamente ininfluente nell’economia della pellicola: certi personaggi vengono a malapena citati (quei tipi che incontra la Portman all’inizio del film) e, quindi, viene persa un’ottima occasione per migliorare ulteriormente la pellicola. La Portman è molto bella e la sua interpretazione non è assolutamente da buttare: nello scenario delle giovani promesse, lei mi sembra senz’altro una delle più promettenti.
Forse, se lo avessi visto qualche anno fa, mi sarebbe piaciuto molto di più.
serrano  24/03/2008 02:31:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eccoti....ti ho scovato!
Non male la motivazione che hai dato a questo film...e ti dirò che la prima volta che lo vidi, seppur affascinato, la pensavo come te (più o meno)! Frattanto, la solita vita italiana scorreva come sempre....e in quei del V-Day di Bologna dell'8 settembre, mi sono accorto che c'era un nesso tra quello che stava accadendo e questo film!
L'ho rivisto e ho aperto gli occhi!
Indipendentemente che coindivida quel che dice Beppe Grillo o il V-Day....accetta un consiglio da uno che "dovebbe stare zitto", e rigurdati sto film, tenendo in conto la "dritta" che ti ho dato!
Per non parlare poi, dello stesso personaggio che "V" citerebbe e incarnerebbe, ovvero, GUY FAWKS....
ah...e ti inviterai anche alla lettura del pregevolissimo fumetto, omonimo, da cui poi è tratto il film, di Alan Moore e David Lloyd, che scandisce, come solo gli scritti possono fare, ogni bellissimo momento degli ideali di "V"...tuttavia il film è certamente più emozionante!
alla prossima....
=J