Mr.619 7½ / 10 15/09/2009 14:49:42 » Rispondi Gli ideali più alti e magnanimi sono immortali, costanti nel corso del tempo e della storia, ma se non possono essere non solo non più avvertiti, quanto visibili e appropriati nelle insidie della nostra mente, allora sentono la necessità di venire dunque materializzati, pur senza dismembrarne il significato ultimo, nell'unica creatura di Dio in grado di mostrarne l'effettiva potenzialità reale in comparagone alla sua distruzione pedissequamente sita nella cronologia umana: l'Uomo.Ciò, in un certo punto di vista, rasenta la struttura posta a crepidoma per la ramificazione delle molteplici rese e manifestazioni delle paure e delle reminiscenze perdute, in seguito riprese, dell'amalgamante logica che permea e coinvolge l'intera popolazione e, di conseguenza, soprattutto la particolarità personale."V", unico fonema grafico e maiuscolo non più del termine "vendetta", bensì piuttosto del verbo "Verità" ( anche se, in tal caso, l'intero sistema plottistico avrebbe dovuto andare sotto rivisitazione), è il padre, l'origine, e per questo anche l'effetto stesso della reinvoluzione sussurante la sua dolce ed armoniosa melodia fra le creazioni urbanistiche del volere dell'uomo, conclusione sillogica imprescindibile ed inannientabile del livello di bassezza e svuotamento fideistico raggiunto dalla civiltà, la quale oramai ha perduto quasi definitivamente persino la sua identificante trattazione, sicchè soltanto un oggetto a tal punto diviene l'unica via di salvezza per tentare "in extremis" di rimettersi su una superficie paritetica di contrizione ed espiazione, per infine riconoscersi e procedere ad un'azione di purificazione attiva, oltre che passiva: la maschera, che, com'è già stato apiamente trattato in molte altre opere, non è, non esiste, non perchè non sia comprensibile e tangibile sul proprio piano di conoscenza, ma perchè essa soltanto riflette ( e questa, secondo me, è la parola chiave basilare della pellicola) non solo le nostre angosce e totali disperazioni, ma, specialmente, anche la propria vita ( da notare la ripetizione del segno "v"), alla quale, prima o dopo, l'Uomo, in uno slancio cavalleresco ed iniziante, aprirà la sua complessa condizione, gettando finalmente la mentitrice, eppur sì vera, maschera, così da "essere", al termine della piricatarsizione.Com'è supponibile, si potrebbe chiedere il perchè della decisione, della volontà, da parte del non-eroe, di mantenere sempre la maschera sul viso; a tale questione, una risposta potrebbe essere data: il libero arbitrio è prservato nel suo singolare campo di attinenza."In dulcis fundo", una mia considerazione condivisa anche da "vere" persone molto intelligenti: Evey ha un'affinità estremamente radicata con "V", è la figlia.
fedev88 31/10/2009 17:32:46 » Rispondi Perchè dici che Evey è la figlia di V?
arianna1905 16/02/2010 20:54:39 » Rispondi Non credo che intenda dire "figlia" in senso letterale! ma piuttosto che porta avanti le idee di V, cioè i valori che lui le ha trasmesso; infatti lei nel finale afferma che V è padre, madre, ecc.. per dire che è tutti noi! un modello da seguire..