e 82 7 / 10 06/02/2011 23:37:22 » Rispondi Nel suo genere certamente un bel film. Accanto alla netta distinzione tra bene e male, ovvero tra la gente ingannata dalla multinazionale e la ricca società assicuratrice, trovano spazio le riflessioni del ragazzo, interpretato da Matt Damon, alla sua prima esperienza con il mondo giudiziario; per estensione potrebbe rappresentare l' iniziazione al mondo reale al di fuori di quello accademico. E in questa nuova, dura e concreta realtà la definizione di bene e male è meno distinta. Il ragazzo, senza raccomandazioni o conoscenze di sorta, deve entrare nel mondo giuridico come può: partendo dallo studio di un criminale, con la garanzia di un venduto. Ma lui ne sa trarre il meglio, anche grazie alla sua integrità (di chi non si è ancora sporcato in quel mondo) e alla sua umanità.
Il film mostra, attraverso il ragazzo, luci ed ombre, senza giudicare.
Si evita la facile conclusione di un avvocato che dopo aver "fatto storia" ha una splendida carriera davanti a sé. Al contrario, il film mostra i risvolti bui e negativi della vittoria. Una vittoria così grandiosa e così difficile da replicare. Un trionfo così schiacciante da causare la bancarotta della multinazionale e con conseguente impossibilità di ricevere i risarcimenti e di vedere la società sborsare i soldi. C'è del nero nella vittoria e del bianco nel male (soprattutto in riferimento agli elementi collegati al personaggio Mickey Rourke)
Ecco, è questa relatività nel racconto ad essere interessante.