tarr97 7 / 10 29/08/2018 20:14:33 » Rispondi the end? l' inferno fuori, zombie movie italiano diretto dall' esordiente Daniele Misischia, e prodotto dai geniali maestri del low budget i Manetti bros. E' il perfetto esempio di come fare film a basso costo. Non ha nulla da invidiare a certe pellicole zombie americane. non è un capolavoro, non siamo davanti a un miracolo di film come "lo chiamavano Jeeg robot", "veloce come il vento" , Misichia non è Tobe Hooper, Sam Raimi, George a. Romero, ma nel suo piccolo riescie a raccontare una storia di zombie ambientata in Italia a Roma e renderla credibile. Usando una singola location (fatta qualche eccezione per alcune inquadrature girate vicino a castel sant' Angelo e in altre vie di Roma). La trama è semplice: Claudio un cinico economista sta andando a una riunione di lavoro nella sua azienda prima di giungere al piano, l'ascensore del suo ufficio si blocca. Intrappolato in quelle quattro mura, Claudio capirà ben presto che quello è l'ultimo dei suoi problemi: una misteriosa epidemia ha infatti colpito l'intera città di Roma e, da lì a poco, un'orda di zombie scatenerà il panico in ogni angolo della capitale. Compreso il suo ufficio. Claudio cercerà di rimanere in contatto con la moglie Lorena via telefono, e trovare aiuto grazie anche ha un poliziotto di nome Marcello. rimane un quesito da porsi il cinema italiano di genere sta ritornado? il cinema italiano di genere era molto presente nel periodo anni sessanta, settanta, ottanta. verso gli anni novanta scomparve completamente lasciando spazio solo a due generi che sono la commedia e il dramma, tuttavia in questi ultimi quattro anni sono arrivati film come," mine" della coppia Fabio e Fabio, "song e napule", "ammore e malavita " dei già citati Manetti Bros, "Riccardo va all' inferno" di Roberta Torre, "Brutti e Cattivi" di Cosimo Gomez, "lo chiamavano Jeeg robot" di Gabriele Mainetti, "il racconto dei racconti" di Matteo Garrone, "veloce come il vento" di Matteo Rovere, "educazione siberiana", "il ragazzo invisibile", "il ragazzo invisibile seconda generazione" di Gabriele Salvatores, "il giovane favoloso" di Mario Martone, "across the river" di Lorenzo Bianchini, "acab" e "Suburra" di Stefano Sollima, "Non essere cattivo" di Claudio Caligari, "la ragazza nella nebbia" di Donato Carrisi, "l' arte della felictià" e "gatta cenerentola" di Alessandro Rak. tutte pellicole che stanno completando un puzzle che in un prossimo futuro potrebbe davvero mostrare cosa sa' fare la settima arte italiana, questo " the end?" è un tasselo piccolo ma utile per magari convincere produttori coraggiosi a fare altre pellicole zombie italiane, magari con piu' budget, piu' effetti visivi, piu' attori, piu' distribuzione e sopratutto esporatazione all' estero.
pregi e difetti Regia : 7/ 10 molto buona sopratutto per le inquadrature dentro l'ascensore fatte con la steadycam spesso con rapide zoomate o inquadrature fatte nel corridoio storte, panoramiche fatte sopra Roma con i droni, difetti alcune inquadrature della roma esterna fatte in time-lapse potevano tranquillamente essere riprese a velocità normale, Trama : molto semplice e non pretenziosa con i pochi e giusti personaggi, difetti sarebbe stato piu' bello esplorare un po' di piu' il personaggio di Alessandro Roja ,esplorare un po' di piu' il lato cinico e arrogante che si vede all' inizio e poi espolorare il suo cambiamento alla fine del film Recitazione : molto buona sopratutto quella di Roja, con reazioni molto realistiche che vanno dall' attacco di panico alla crisi isterica. effetti visivi: pochi ma funzionanti come per esempio i muzzle flash e i proiettili della pistola, colonne di fumo che si elevano sopra una Roma apocalittica.