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LONTANO DAL PARADISO regia di Todd Haynes

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Invia una mail all'autore del commento raffaele     8 / 10  28/01/2003 12:11:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
LONTANO DAL PARADISO

( ovvero: quello che le donne pagano)

il film diretto da todd haynes ricalca lo schema e la struttura dei melò holliwoodiani
tipici degli anni 50-60 quando dopo essere rientrate alla base ( eliminate) le dark lady che avevano popolato gli incubi maschili degli uomini tornati dal fronte, che al loro ritorno si trovarono di fronte a donne ben poco disposte a ritornare tra i fornelli e alla prigionia delle mura domestiche…la dark lady tentatrice e a volte assassina lei stessa fa spazio a donne tormentate e sempre sul punto di condurre alla perdizione l’uomo…la imposizione nell’immaginario del modello televisivo da largo spazio alla regina della casa che saluta sulla soglia con un bacino casto il marito che va al lavoro e lo accoglie la sera con una birra e le pantofole e la cena pronta….un universo perfetto ai bisogni di ordine e all’insegna del tutti in riga..
così come “salvate il soldato ryan” nella prima mezz’ora mostra tutto quello che i film di guerra non facevano vedere….in LONTANO DAL PARADISO ci viene mostrata l’impalcatura di ignominia che reggeva lo spettacolo delle case delle famiglie perfette.
Gia dalle prime inquadrature veniamo proiettati in un paesaggio da favola,è il Connecticut dell’inizio d’autunno1958 una luce rossa come le foglie secche pervade lo schermo e i personaggi…ci troviamo nell’universo congelato dei telefilm,e la famiglia che conosciamo è così stucchevole e perfettina da dare il voltastomaco…niente se non la scelta dei tessuti e del buffet della festa annuale turba questa incoscienza morale e l’ingresso nella scena di un giardiniere nero ben accolto dalla padrona di casa che esprime verso di lui un semplice gesto di benevolenza, da modo alla cronista del locale giornale di enfatizzare vieppiù le qualità umane della perfetta donna di casa….
Ogni perfezione nasconde un delitto…
La scoperta dell’omosessualità del marito e l’amorevole accoglienza della moglie nell’accompagnarlo nelle terapie mediche e il tormento che riesce a manifestare solo con il giardiniere cominciano a far vacillare lo schema…la sua frequentazione con il giardiniere gli viene rinfacciata da tutti e comincia a sentire sguardi ostili verso di lei
Comincia a sentire che forse c’è qualcosa che non funziona così bene se anche il marito che soffre per la sua omosessualità gli rinfaccia di farsela con i negri,lo schiaffo che lui le dà è il suono del tuono che preannuncia la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno…..inverno dei sentimenti inverno dei ripensamenti inverno dei rendiconti inverno della salvazione….
Alla fine il marito riuscirà a vivere la sua omosessualità,separandosi da lei.
Lei resterà sola con il suo sentimento per il giardiniere che sa che non potrà mai esprimere anche lontano da lì…solo l’ultima inquadratura su un albero con fiori appena sbocciati ci fa sperare in una primavera che sta gia bussando alla porta e che con l’arrivo e lo svolgimento degli anni 60 e 70 farà piazza pulita delle scene ipocrite e delle perfezioni amorali….il vento sta per cambiare e forse per lei è già troppo tardi.

Quello che le donne pagano per essere perfette è la loro stessa vita che nel momento in cui cominciano a esprimere pensieri propri e sentimenti personali sono destinate alla sconfitta…tutto si regge sulle loro spalle e sui loro cuori e con questo niente gli viene riconosciuto ed è sintomatico che questa società non solo gli anni 50 riesca in qualche modo a digerire l’omosessualità di lui ma non le libere scelte di lei…
Fino a quel momento così perfetta solo perché non si rendeva conto che lo era solo perché gli altri ci si potevano specchiare dentro senza avvertire l’abisso della loro pochezza anzi sentendosi comunque confortati nei loro atteggiamenti…
Più che lo schiaffo del marito quello che davvero spaventa nel film è quel grido lanciato da un anonimo uomo bianco all’indirizzo del giardiniere che in strada trattiene per un braccio lei per dirle una cosa…EHI TU FERMO LI!!! TOGLI SUBITO QUELLA MANO il blocco subitaneo dei passanti che scopriamo tutti ostili e minacciosi e l’incombenza di una tragedia ci fanno capire quanto i loro mondi e la percezione reale di loro stessi sia distante….
Durante la festa annuale mentre un cameriere nero sta servendo gli ospiti, uno di questi commentando dei disordini razziali dice: QUI DA NOI NON POTREBBE SUCCEDERE…QUI NON CI SONO NEGRI!!!!
E’ vero non ci sono negri come non ci sono donne come non ci sono sentimenti non ci sono le passioni non ci sono le vite vissute e non c’è tutto quello che vive perché viene nominato…non c’è niente di quello che non viene visto perché tutto questo è invisibile come invisibili sono le anime delle donne che permettono questo e con la loro vita annullata permettono agli stronzi di continuare a crescere e a vivere….

Invia una mail all'autore del commento kowalsky  20/04/2005 23:34:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bel commento... un film che è un tributo a Douglas Sirk o ai romanzi di Faulkner