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IL GRANDE DITTATORE regia di Charles Chaplin

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Giordano Biagio     8½ / 10  04/09/2007 18:11:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Indubbiamente un grande film anche se i toni populisti romantici di Chaplin sono troppo accentuati impedendo alla parodia di giungere spontaneamente al suo termine con il film.

Un film datato con forti intuizioni su quello che sarà l'effettivo peso del nazismo e del fascismo nel mondo.

Chaplin anticipa le grandi persecuzioni contro gli ebrei, dimostrando acume storico e capacità di analizzare i dettagli svelatori di macabri progetti, ideoligici e razzisti, con grande coraggio artistico.

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Terry Malloy  04/09/2007 19:15:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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Giordano Biagio  04/09/2007 19:44:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perché?
amterme63  08/09/2007 18:25:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non so a cosa ti riferisci quando parli di populismo. Io sinceramente non ne vedo. Se ti riferisci al discorso finale, a me più che populista o generico mi sembra universale: riassume le aspirazioni umane valide in tutte le epoche e in tutti i luoghi ed è un po' la costante del cinema di Chaplin di cercare sempre un messaggio universale. Certo che da un punto di vista "formale" non è per nulla corretto o "ortodosso"; ma nel 1940 si giocava una partita cruciale per l'umanità o almeno Chaplin la sentiva così e non poteva fare a meno di dire la sua: "devi parlare è la nostra unica speranza".
La satira può essere datata in quanto si riferisce ad un preciso oggetto storico (Hitler), ma la fa così bene che serve più tanti libri di storia e dovrebbe essere proiettato in tutte le scuole. Poi credi che non ci siano in giro persone che si credono così capaci e cosi potenti (così narcisi) da poter fottere la gente e governare come li pare a loro?
Scusami Biagio ma ho dovuto dirtela per dovere di sincerità. Con questo però ti dico che rispetto la tua opinione che è valida né più né meno della mia.
Giordano Biagio  08/09/2007 23:31:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dal punto di vista dei contenuti racchiusi nel messaggio politico ed etico è un grande film: se si pensa infatti a quello che è successo nel mondo dal '40 in poi non si può non essere d'accordo sui messaggi verbali lanciati dal film, che sono semplicemente un richiamo ai più elementari diritti dell'uomo: alla pace, all'uguaglianza tra razze e ceti sociali, diversità quest'ultime che non devono compromettere il diritto al rispetto, alla democrazia.

Per populismo intendo una mia interpretazione di alcune costanti concettuali presenti nei discorsi politici di Chaplin rilasciati in diverse occasioni, sopratutto nelle interviste a quotidiani e riviste ma rintracciabili in qualche modo anche nei suoi film più famosi.

Nell'affrontare la questione comunista e socialista, allora di moda anche in america, Chaplin non si inoltrava mai in analisi strutturali delle società occidentali, non riusciva a capire l'inetuttabilità storica del capitalismo, il senso della sua presenza nella società come successo storico delle forze borghesi sul feudalesimo, la nobiltà e il clero (vedi il senso della rivoluzione francese).

La presenza del capitalismo ,secondo gli storici più accreditati, ha senso finchè non si sviluppano nuove forze produttive operaie, etc. che egemonizzando altre forze sociali alleate rendano necessaria una rivoluzione, con metodi scientifici di tipo politico, etico socialista e comunista, oppure ha senso finchè non si formano delle regressioni sociali verso primitive forme corporative.

Le cause delle barbarie degli anni '40 andavano perciò ascritte alle nuove forme ideologiche del capitalismo, ai suoi nuovi interessi finanziari mondiali e nazionalisti, spesso cinici e aberranti.

Chaplin non amava queste analisi di politica scientifica, tagliava corto, non le capiva, sosteneva che le società regredivano per i difetti umani e non per oggettivi interessi di classe e di potere.
Tutto qui. Nei suoi film era coerente con queste sue concezioni un po' moraliste che io definisco populiste perché rivolte in generale alle masse e al potere senza distinguere gli oggettivi interessi tra classi diverse e i relativi conflitti che hanno fatto storia e soprattutto hano spiegato la storia in modo freddo e lucido senza compassioni fuori luogo.
Saluti
amterme63  09/09/2007 17:19:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'equivoco è dovuto al fatto che per "populista" io intendo l'uso che ne viene fatto oggi in politica, quando si taccia di populismo qualcuno che vuole fare politica spicciola, superficiale e di facile presa. Io invece dico che Chaplin ha fatto bene ad essere "populista" come lo intendi tu. Se avesse fatto cinema analizzando i meccanismi di una certa società specifica o di un certo periodo storico, i suoi film sarebbero rimasti dei semplici documentari o testimonianze di qualcosa che è già passato. Lui invece è andato oltre il singolo sistema economico o politico per rivelare gli istinti che ci stanno dietro. Dietro i grandi giochi di potere di ieri come di oggi c'è sempre l'egoismo e l'interesse materiale. Ieri come oggi in società non si considera la personalità del singolo individuo e lo si schiaccia in un sistema. Al di là delle classi e dei poteri, ci sono sempre i difetti umani; almeno io la penso come Chaplin. Nelle aspirazioni collettive delle singole personale (quindi in una visuale dal basso, non dall'alto) ha rivelato quello che conta veramente in tutte le epoche. Per questo secondo me è universale.
Giordano Biagio  09/09/2007 17:48:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Magari fossero stati tutti come lui, anche oggi si vivrebbe molto meglio.
Saluti
amterme63  09/09/2007 22:38:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo con te. A presto.