caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL GRANDE DITTATORE regia di Charles Chaplin

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
scantia     8½ / 10  02/12/2010 17:04:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film testamento.
E' commiato di Chaplin al cinema muto e al tempo stesso una dichiarazione di intenti su quanto avverrà in futuro ed è Il commiato di Charlot al suo pubblico. La maschera legata in modo inscindibile agli schemi del muto non può sopravvivere all'avanzata del sonoro, è tempo che si ritiri dando l'ultima prova nel memorabile personaggio del barbiere.
Ma i fatti reali in Europa vanno troppo al di là, sia della finzione cinematografica, sia degli strumenti messi a disposizione dalla satira. Non si può affidare il commento delle atrocità naziste ad una maschera o ad un attore, è necessario che sia Chaplin uomo a prendere posizione.
Solo così il monologo finale va interpretato. Non è più cinema, non è più recitazione, si va oltre: si guarda dritto in macchina da presa, si guarda l'ascoltatore negli occhi e si cerca di smuovere le coscienze con ciò che oggi più sembrare retorico e sentimentale, ma allora tragicamente necessario.
Per Chaplin autore e per il mondo fu un punto di non-ritorno.