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IL VAMPIRO (1932) regia di Carl Theodor Dreyer

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K.S.T.D.E.D.     7½ / 10  11/10/2006 15:20:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nonostante angoscia e inquietudine caratterizzino la pellicola per tutta la sua durata, il film non si presenta come un classico horror, tende, al contrario a ricreare una dimensione continuamente in bilico tra l'onirico ed il reale, il cui obiettivo non è quello di trasmettere paura o tensione, ma solo disorientamento e conseguente angoscia. Pertanto il Vampiro di Dreyer è totalmente diverso dagli altri, si presenta, infatti, più come una perenne ed inquietante sensazione che come il classico Signore del Male affascinante e tentatore (che personalmente preferisco).
Tale risultato viene raggiunto grazie ad una calma quasi insostenibile, al contrasto accecante tra nero e bianco, alle anime in pena che, sottoforma di ombre (elemento fondamentale), aleggiano ovunque e ad alcune trovate geniali quali le ombre che si staccano dal corpo che le riflette prendendo "vita" o la asfissiante scena del trasporto nella bara.
frine  17/10/2008 02:15:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh eh che ti aspettavi da un grande Maestro del cinema nordico?
Qui non ci sono mica i nostri amabili e domestici vampirotti (da Bram Stoker ad Anne Rice), qui ci sono angoscia e claustrofobia allo stato puro!

K.S.T.D.E.D.  17/10/2008 09:13:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh, infatti.