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BREVE INCONTRO regia di David Lean

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     10 / 10  15/02/2006 20:47:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Sei stata lontana così a lungo, grazie per essere tornata da me", e il cuore mi va sottoterra e si ricopre, per l'ennesima volta, di lacrime. Il b/n di Lean si svela fin dall'inizio, quando non poteva essere mai artificioso quell'imput emotivo che straziava fin dai titoli di coda, con quel titolo come logo e i nomi degli interpreti che scorrono dall'alto in basso.
Beh non mi vergogno allora di dire che questo è uno dei film che ho piu' amato e visto in vita mia.
E' probabile che il sommo vate del Cinema, il cinefilo per eccellenza, non sappia che farsene, nonostante la fama che giustamente si porta appresso, ritenendolo soltanto un "normale, magari eccelso, vademecum per spettatori romantici", invece la realtà è ben diversa.
Conosco ben pochi film in grado di affrontare i sentimenti in modo tanto doloroso, sofferto, fors'anche demodè. Non voglio scomodare paragoni azzardati, ma se potevamo giustificare nel personaggio di Laura un pudore reticente al tabu' dell'adulterio, almeno per l'epoca, è strano che vedendo "i ponti di madison County" tanti decenni dopo si ritrovino gli stessi dubbi, le stesse incertezze latenti, la stessa paura di affrontare il sentimento extraconiugale.
Nel racconto di Laura c'è un'espressione cronologica quasi fittizia particolarmente minuziosa degli eventi, che esplode nel dramma della separazione, l'annientamento non del tradimento coniugale ma della fuga impossibile. Memorabile l'incontro imbarazzante di Laura con alcune amiche, segno di una sconfitta a consegnare al "privato" l'utopia di un amore difficile.
Ma cio' che rende "Breve incontro" straordinario fin dalla scelta del tema musicale (il concerto n.2 per pianoforte e orchestra di Rachmaninoff) è il pudore consacrato al potere del sentimento universale, dove i due amanti sembrano, a tratti, le uniche realtà credibili dell'ambiente che le circonda.
In una sorta di smacco decadente, tra incontri alla stazione o serate trascorse al cinema, i due protagonisti quasi "oscurano" la scialba presenza del marito di Laura, tediosamente impreparato all'infelicità della moglie.
E' un film che non mi stancherei mai di rivedere, ogni fotogramma rappresenta per me la summa totale del romanticismo. Lirico, struggente, molto realista.
Un vero peccato che due attori di fama come Meryl Streep e De Niro abbiano tentato invano di rovinarne il ricordo ("Innamorarsi") e forse di peggio hanno fatto Burton e la Loren con l'ononimo film tv.
Segno che proprio nell'assenza di divismo e accademia quest'opera rimane un traguardo della storia del cinema, qualcosa di irripetibile che i pur prestigiosi e sontuosi film successivi di Lean ("Il ponte sul fiume kwai", "dottor zivago" "la figlia di Ryan") riusciranno a produrre

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky  29/12/2006 22:12:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cioe' "mai" riusciranno a produrre (ultima frase)