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BOHEMIAN RHAPSODY regia di Bryan Singer, Dexter Fletcher

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stratoZ     4 / 10  09/03/2024 16:52:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Eccolo, un altro dei miei film nemesi, ora prima di parlare del film faccio un sunto di quello che penso io dei Queen: sono stati un buon gruppo, specialmente negli anni 70 hanno sfornato almeno 5-6 dischi che mi piacciono parecchio, li ascolto con molto piacere, li considero una gran bella band pop che ha mischiato efficacemente il glam e l'hard rock con una buona ironia di fondo e quell'umorismo un po' vaudeville che ricorda tanto i fratelli Marx a cui pure hanno dedicato due album. Tuttavia, tuttavia, rifuggo dagli agiografici ed estremi pareri sia da parte di diversi loro fan che dai significati che vorrebbe far trasparire questa biografia estremamente faziosa, non erano dei geni, quantomeno a livello musicale, forse a livello di immagine si, negli anni settanta, per chi li ha approfonditi, sa che c'erano artisti, tra solisti e gruppi altrettanto validi, se non addirittura migliori, sì parlo di altri artisti glam come Bowie, Reed, i T.Rex, i New York Dolls, gli Sparks, i Roxy Music, lo stesso Elton John, più le varie band hard rock fino a sforare nel prog che i Queen stessi ogni tanto non hanno disprezzato, insomma, quello che voglio dire è che anche essendo artisti molto validi, sicuramente non erano i soli e sicuramente non erano i geni rivoluzionari che questa pellicola vuol fare passare.

Ora venendo al film, è il classico biopic che si trascina tutte le superficialità e il pressappochismo di queste opere, oltre alla fastidiosa agiografia nei confronti sia di Mercury che degli altri membri della band, a partire dalla banalizzazione dell'omosessualità, rappresentata con un macchiettismo imbarazzante, cadendo nei più banali stereotipi e con la solita solfa del genio, un po' emarginato, un po' silenzioso, che pian piano ha i suoi dubbi e via dicendo blablabla, prima si sposa, poi si guarda allo specchio e capisce che gli piacciono gli uomini, diciamo che è rappresentata come lo spettatore medio si aspetti sia rappresentata.

Poi arriva la parte dolente, quella musicale, della produzione, che mi ha provocato anche troppi pruriti, con l'apoteosi che è quella scena quando scrivono Bohemian rhapsody e vanno dal produttore e allora il produttore gli fa come i personaggi dei video di Tik Tok le domande studiate a tavolino per ostentare la genialità dei suddetti: "ma voi siete pazzi, un singolo di 6 minuti??!! Incredibile non è stata mai fatta questa kosaaaah!!11! F0ll1a totaleeeh!!1" ovviamente è una str0nzata e non credo il produttore non era a conoscenza del fatto che già i Pink Floyd avevano fatto un singolo di oltre 6 minuti come Money due anni prima e addirittura una decina di anni prima l'aveva fatto Dylan con Like a rolling stone, cioè adesso ho citato due delle canzoni più famose di sempre e le prime due che mi vengono al volo, figuriamoci se il produttore dei Queen non ne era a conoscenza dai.

Poi c'è una buona ricostruzione, specie nel live AID è stato fatto un buon lavoro, non sono andato così matto per le interpretazioni e non mi sembra Malek assomigli a Freddie ma va be' questo è il meno, il resto, ovvero le parti drammatiche, i rapporti interpersonali, sono il nulla, trattati un una terribile noncuranza, si salvano i momenti musicali, più che altro per le canzoni in se non per meriti del film.

Detto questo, quanto odio i biopic agiografici, concludo con una frase di Scaruffi che utilizzò contro i Beatles ma per questo film è perfetta: "Arriveranno a scrivermi che hanno inventato il Jazz e sono stati i primi a decifrare l'alfabeto maya".

Eh guarda ci stavamo andando vicini.