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SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO regia di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman

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Boromir     10 / 10  23/01/2022 00:16:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse la notizia può sorprendere, ma questo film animato sull'arrampicamuri di casa Marvel è a mani basse il miglior prodotto cinematografico su Spider-Man dai tempi del magnifico Numero Due della Trilogia di Sam Raimi, e una pellicola addirittura superiore a esso sotto certi aspetti. È vero, dopo Raimi ci sono stati i due disastrosi Amazing Spider-Man con Andrew Garfield e la divertente ma tutto sommato modesta ripartenza firmata Marvel/Disney Homecoming, quindi da un certo punto di vista ci voleva poco per fare meglio, ma nelle quasi due ore di proiezione è impossibile non accorgersi quanto Un nuovo universo sia un film eccezionale sotto molteplici aspetti.
Partiamo dal sottotitolo scelto dalla distribuzione italiana: Un nuovo universo. Per quanto diverso dall'originale (Into the Spiderverse), il sottotitolo italiano è, una volta tanto, perfettamente coerente con lo spirito di un lungometraggio originalissimo, non solo perché si tratta di un film d'animazione, ma anche perché il centro delle avventure dell'Uomo Ragno non è l'ormai trito e ritrito Peter Parker che nel giro di un quindicennio ha cambiato ben tre volte volto (Tobey Maguire, Garfield, Tom Holland).
Ciò che davvero è rivoluzionario in Un nuovo universo è la narrazione stessa, la quale introduce il concetto di multiverso che i lettori di comics supereroici conoscono a menadito, senza per questo costruire un racconto ampio e inacessibile per lo spettatore occasione. In pratica, Un nuovo universo fa ciò che ogni cinecomic con le palle quadrate dovrebbe fare. Scritto a sei mani da Phil Lord, Chris Miller e Rodney Rothman, Un nuovo universo è una luminosa architettura narrativa attenta alla caratterizzazione dei personaggi e ai loro rapporti, intelligente nelle sue componenti comiche riuscitissime, e pregna di più di un momento emotivamente davvero esaltante.
La bravura dei tre sceneggiatori, inoltre, svincola lo script da quelle incongruenze che sembrano inevitabili quando si parla di realtà alternative, mettendo in piedi un discorso meta-comunicativo potentissimo su Spider-Man come icona di eroismo. A conti fatti l'ingranaggio gira senza momenti morti per tutta la sua importante durata (due ore non sono certo poche per un film d'animazione!), trovando un altro grandissimo motivo di esistenza nel suo portentoso impatto visivo. Tra luci al neon, colori sparati alla Nicolas Winding Refn e passaggi da vero trip lisergico, il film fonde la tridimensionalità a un segno fumettistico multicolore tipico degli Anni Settanta, e il risultato lascia stupefatti.
Per i fan fumettistici più accaniti non mancheranno tantissimi gustosi easter-egg; per gli altri resta la sensazione di essersi goduti un film eccellente, grande non solo per il panorama dell'animazione ma anche per i lidi oramai stanchi, insipidi e ben poco stimolanti del blockbuster americano degli ultimi anni.