tylerdurden73 6 / 10 14/01/2019 10:38:44 » Rispondi Frammenti di vita in bilico tra genio e follia agglomerati in uno script privo del giusto afflato drammatico, in cui a spiccare per eccellenza è il volto sofferto di Willem Dafoe, e, per urticante autocompiacimento, la regia di Julian Schnabel. Camera a mano ed obiettivo sfocato per sottolineare il disagio del pittore olandese, un esercizio di stile fine a se stesso reso più digeribile da un contesto panoramico di grande effetto , da un incedere in cui il pensiero di Van Gogh viene estrapolato in modo convincente, anche se forse troppo slegato da una visione d'insieme meritevole di una composizione meno abbandonata al sapere dello spettatore. Passano bene l' emarginazione, come l' insofferenza unita alla tragica consapevolezza, manca però qualcosa che riesca a dare un aspetto agiografico più umano e meno artisticamente distaccato.