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LA CASA DI JACK regia di Lars Von Trier

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  01/03/2019 01:46:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dal punto di vista filosofico e allegorico, il nuovo film di Von Trier troverà i soliti detrattori (vero Mereghetti?) e i soliti ammiratori, ma una cosa mi disturba, questo Culto della Morte che non posso etichettare come oltranzista/fascista ma che non mi sento nemmeno di condividere. Il Bene e il Male viaggiano negli stessi binari, o l'incarnazione del Male diventa l'opera d'arte definitiva come azzardo' Stockhausen davantivall'11 Settembre? Mi sembra anzi che la sua valutazione della violenza sia qualunquista, superficiale, cinica e pretestuosa. Non altrettanto il film, dove un Matt Dillon solitamente attore simpatico si lascia meccanicamente distruggere dal regista danese, facendo di Jack uno dei più spaventosi personaggi del cinema moderno, con un ghigno degno di un Jack (?) Palance. Il film offre molteplici sfumature raccontando e filmando - anche quando sembra una sorta di Malick malefico - un personaggio alienante che può ricordare Alex ("Arancia meccanica") o la dimensione cinema/realtà di "Peeping Tom" di Powell. Von Trier sembra desideroso di dirci che le vittime, nella loro inopportuna mediocrita', meritano di finire etichettate in quanto tali. Tigri contro agnelli, e la società abnega il ruolo di ciascuno. Tra un Glenn Gould che suona le Variazioni e la poetica maledetta di William Blake, ogni episodio diventa l'inconfessabile disincanto del Male, come nella più insostenibile delle morti, la Famiglia distrutta in un terreno da caccia. Diseguale anche nel suo formalismo didattico, il film si apre nel segno di un Inferno che ricorda più Sokurov di Faust che il Pasolini dei racconti di Canterbury. E' un film certamente imperfetto che evoca l'alter-ego del Mostro convinto di essersi spinto oltre ogni limite senza aver dato importanza fino in fondo al suo sogno ancestrale, la costruzione architettonica di una casa. Sorvolo se il film possa essere definito Pulp, credo che nonostante le intenzioni non riesca a uscire completamente dai canoni horror che si era imposto di tradire. Restiamo comunque nell'ambito di un Grande esperimento visivo, dove il regista cita spesso se stesso e il suo nichilismo consapevole, affascinante insidioso ma anche un po' gratuito
Crimson  31/03/2019 13:38:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' partito tutto dal Junge Venesian Firme del 1969. All'epoca c'era ancora un vago presentimento che un giorno Recoba dato in prestito dall'interre avrebbe risollevato le sorti di un campionato già aritmenticamente compromesso (vero MEreghetti? Vero Zazzaroni che aveva ancora i capelli neri?). Ci pensò poi Pippomaniero, che con un cloppo di tacco ancor prima di Jurgen non il Syberbergo, ma Kloppe. I bei tempi quando Kagawa si involava sulla fascia prima di finire in quella squadra in cui sacrificano le capre (vero Frank?), ma il 69 oltre all'anno in cui qualcuno ha pensato di venire al mondo e nel tempo molto tempo libero tra una gondolata e l'altra in mancanza di acqua alta con cui bestimiare ma va in mona il canal chi t'asciugàalcanal sopravvive (realtà o fantasia?) su un sito che ormai non ti s'è mai gacato nisun, che se te guanto te scavezo in quatro tochi come in quel revival ottocentesco in cui non si sa come quando entra Claudia Cardinal (vero i The Cardinals? col loro esordio discografico quando c'erano ancora le pellicole di gomma), con il suo harmonizer valvolare ancor prima del fretless eh certo il Delon della sutuazione non si era girato per caso, un MAESTRO come forse solo il grandissimo Peckinpah poteve risollevare col suo RALENTU, hai capito o no, lo zzoom scostante ma mai nessuno, nessuno avrebbe potuto comprendere lo neue zeulle tedesco di quegli anni manco uno che EDGAR REISZ o Raquel come si chiama che non conosce metito alcuno nel suo compiallare è un po' come LAdy D morta per le cause di Cronenberg che in quel tempo doveva ancorta recitare in Cabala per mostrare quanto era utto un complotto per far sparire l'acqua dalle concerti di una banda inglese forse un po' britannica (vero IRON MAIDENS?) chiamata pink floyd nel 1989 quanta pazzatura hanno lasciato a casa tua solo chi va in mona lo sax (vero CARCASS dei bei tempi di NECROTICISMO?)