Beefheart 8 / 10 05/01/2012 12:43:40 » Rispondi Città, paese o nazione che sia, senza dubbio è amara, se non decadente; Quanto meno lo è nell'esistenza di questi personaggi che Huston utilizza per osservare il fallimento, l'imbruttimento, la vecchiaia e la deriva alcoolica. Il tutto ha un taglio cinico, disilluso e rassegnato, a partire dalla sceneggiatura impietosa, passando attraverso i personaggi fondamentalmente soli e sconfitti (bravo Stacy Keach, un po meno Jeff Bridges), alla fotografia spenta, fredda e demoralizzante. Un film che funziona, rende l'idea e va a segno. Grande finale.