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TARDA PRIMAVERA regia di Yasujiro Ozu

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Ciumi     10 / 10  25/03/2010 13:05:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non c'è nulla di sensazionale nel cinema di Ozu.
Eppure in esso, quel nulla, lo scopriamo sorprendente. E in esso troviamo sorprendente una passeggiata in bicicletta, e un sorriso; o uno squarcio di luce che si staglia al di là delle pareti; o la lirica delle musiche e dei luoghi casalinghi che s'insinua tra le piccole e le grandi confidenze (quelle tra un padre e la propria figlia), tra la monotonia dei gesti, tra i quadri di vita quotidiana descritti con rigore e con dignità - ora dolcissimi, ora velati dalle nebbie del tempo che fugge.

E troviamo sorprendenti quelle immagini che talvolta appaiono per pochi istanti:
il mare che trascina un po' della sua solitudine sulle rive;
gli alberi che si riempiono dei silenzi;
i bambini che giocano sulle strade.

Sono esse sporadiche e brevi, ma nell'opera di Ozu le scopriamo essere in realtà essenziali, e in un certo senso illustrano, e forse suggeriscono, già l'inizio di un viaggio - che avrà inizio qui ma che si completerà nel meraviglioso e successivo "Viaggio a Tokyo"- verso la fine di un qualcosa. Che portano via invece di conservare, che ne completano la storia, molto bella tra l'altro, raccontata nella giusta misura d'amore e di compassione.

Il sacrificio finale del padre (che sente la necessità di affidare, e in qualche modo donare, la propria serenità a quella della figlia) è uno degli epiloghi più belli e commoventi che abbia mai visto.

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Invia una mail all'autore del commento wega  28/03/2010 12:20:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bella Ciù, il solito ottimo commento. E' che le trame di Ozu me le scordo subito tanto sono simili, dovrei rivederli tutti da "Fiori d' Equinozio" in poi. Ah, se non l'hai già visto, vediti "C' era un Padre"..lo inserirei in un trittico dei finali ideali, con "Tarda Primavera" e "Viaggio a Tokyo".
Ciumi  28/03/2010 21:03:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo vedrò sicuramente, grazie Marco. Sì effettivamente le trame si assomigliano molto, e ti anticipo già che in “Tarda primavera” e ne “Il gusto del sakè” sono pressoché identiche. Ma poi hai notato anche tu come l’attore coi baffi (qui il padre) in tutti i film di Ozu ripeta spesso la parola “Suka…”? O almeno mi pare di capire che dica così.
Invia una mail all'autore del commento wega  29/03/2010 21:27:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Il Gusto del Sakè" è proprio l' ultimo che mi manca, anche se ho recuperato tre mediometraggi degli anni '30 ma non me li legge. Oh no, la parola non me la ricordo. Anzi il film dai mettilo in down..dovrei comparirti tra i client.