Ciumi 8½ / 10 26/08/2009 20:11:21 » Rispondi Se potessero le confessioni di una lettera fare risorgere il silenzioso amore, arso in quell’unico cuore, arso nella memoria, nella speranza, fino all’ossessione di una donna… Se potessero le parole indorare di un nuovo chiarore i ricordi, divenire luce, illuminare, come un raggio gentile in pieno giorno, a ritroso nel tempo… Per lei che ha protetto fino alla morte quel giovanile impulso da lui ignorato, non vi sarà conclusione felice. Dov’è stato il principe che ha sempre amato? Non vi è, o non vi è mai stato. Eppure più volte si sono rincontrati. Quella dichiarazione diverrà l’unica testimonianza postuma d’un amore appena immaginato, impossibile ancor più ora che è stato rivelato. D’un amore che, mentre in lei è persistito per tutta una vita, in lui s’è acceso e consumato brevemente, nel durare di una lettera appena.
Ophuls racconta, con perizia e con grazia come ha sempre fatto, una storia d’amore intrisa di triste malinconia, pervasa dalla tragedia della fine, bellissima. La sua mano conosce bene l’arte del ricamare; lo dimostra, e ne fa finissimo sfoggio, in questo che senza dubbio rimane uno dei suoi melodrammi più intensi.