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THE DIRT: MOTLEY CRUE regia di Jeff Tremaine

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Jolly Roger     8 / 10  28/08/2020 23:13:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
10 Novembre 2015, Assago MilanoForum.
Sono tra i fortunati a poter dire di esserci stato, mentre LORO si esibivano, nel loro "ultimo", Final Tour.
I Motley Crue.
Peraltro, a fare da apri-concerto, nientepopodimeno che il grande Alice Cooper, esibitosi alla grande per più di un'ora, nelle sue consuete performance horror – rock.

I Motley Crue. Ascoltavo la loro musica quand'ero adolescente. Li ho ascoltati per almeno 10 anni, fino ai miei 25 anni circa. Insieme a molte altre band hair-metal, come Skid Row e Guns, i Motley hanno accompagnato la mia giovinezza.
Sebbene, secondo me, i Motley siano meno grandiosi di alcune altre band, almeno in termini di lascito musicale (veramente di rado si sentono le loro canzoni) e forse anche come importanza storica, se paragonati ad esempio ai Guns, è innegabile che loro quattro avevano qualcosa di più degli altri. Questi quattro personaggi, così diversi l'uno dall'altro, sono diventati il simbolo planetario del rock degli eccessi. Donne, sesso, alcol, droghe, corse d'auto, risse, casino, comportamenti assolutamente inappropriati...e chi più ne ha più ne metta.
E' proprio vero quello che traspare dal film. Loro quattro creavano una sorta di magia distruttiva e baracconica.
Sono anche convinto (ed è effettivamente così) che il film sia addirittura molto più "light" di quella che era la realtà. Il peggio, il vero Dirt, qui non viene raccontato fino in fondo. Il film sorvola sulle cose più pesanti e allo stesso tempo condisce, e smorza, altre cose. The Dirt è falso: la realtà era molto peggio. I quattro soggetti ne hanno fatte di peggio, almeno secondo quanto emerge da alcune interviste.
Ma questo è il massimo, ovvero tutto ciò che i Motley vogliono si sappia di loro; il resto è meglio di no.
Però, tutto sommato, il film dà un'idea di quello che è stato il metal di quei tempi, riproducendo abbastanza fedelmente (salvo quanto sopra) la biografia di una delle band più famose della storia.
I Motley Crue.
Una grande prova di tutti gli attori ha saputo ridare vita ad un decennio (anni 1990-2000) che costituisce una delle massime espressioni culturali della musica, il rock dell'eccesso, della ribellione e del divertimento, contrapposto a quanto venne dopo (il rock della decadenza, del disagio, della rabbia).
Grande prova del comparto attoriale, dicevo.
L'attore che interpreta Nikki Sixx è decisamente il migliore: riesce a rendere in maniera integerrima l'intelligenza, la scaltrezza, la genialità e l'inquietudine propria del personaggio che, nel bene e nel male, è stata l'anima artistica nonché la mente del Gruppo.
Bravi anche gli altri, anche se, onestamente, devo dire che la sceneggiatura non è stata così abile, o, se vogliamo, così apertamente sincera, dal rendere al meglio i personaggi.

NIKKI SIXX (bassista): perfetto. Quel che si vede qui, era lui.

VINCE NEIL (cantante): sotto le righe, rispetto all'originale. Sia l'attore che la sceneggiatura non riescono a rendere quell'immagine da piacione e caz.zone arrogante e vizioso che il cantante aveva (ed ha tutt'ora).

TOMMY LEE (batterista): troppo spesso il film lo fa passare come il co.g.lione del Gruppo. Per certi versi è così, ma l'immagine da bonaccione ingenuo e goliardico che ne traspare dal film non mi sembra corrispondere al cento per cento con l'intelligenza, l'egocentrismo, la mania di protagonismo e la voglia di essere al centro dell'attenzione del reale Tommy Lee.

MICK MARS (chitarrista): decisamente il personaggio rappresentato nel modo peggiore. Seppur sia vero che il reale Mick Mars ha voluto costruirsi un'immagine diversa dagli altri tre membri della band (proclamandosi come il "vecchio", il "solitario lugubre", persino, sotto certi aspetti, il "morigerato", rispetto almeno agli altri), questa immagine già nella semplice realtà non corrispondeva alla reale attitudine del personaggio. Figuriamoci vedendo quest'immagine, ora, di nuovo riproposta dal film. Si tratta di una proiezione finta di una cosa che già era finta nella realtà; una balla di secondo grado. Mick Mars era esattamente come gli altri tre.
E' vero forse, che egli aveva una serietà di mestiere che agli altri mancava – ma il Gruppo è sempre stato trainato dalla genialità di Sixx, non dal buon mestiere del chitarrista Mars.

In generale, devo dire che, a parte Nikki Sixx, gli attori (ed il film) non sono riusciti a ricreare, e a trasmettere, l'antipatica strafottenza, l'arroganza, la tamarraggine sbattuta in faccia a tutti da questo Gruppo, il più irriverente della Storia. Ma chi, dopo un incidente su auto da corsa, che ha causato la morte di un amico, se ne esce con una hit del tipo "KickStart My Heart"?
Quelli che erano i peggiori, i più antipatici, qui – in alcune scene - sembrano invece rappresentati come una manica di cogl.ioni.
E forse è proprio questo il segreto che ha consentito ai Motley di rivendersi: far passare le loro peggiori azioni come bravate di una manica di caz.zoni. Unitamente alle mazzate che la vita a dato loro (la figlia malata di cancro del cantante, la dipendenza dall'eroina del bassista, la malattia degenerativa del chitarrista). Il mix tra questi due aspetti ha consentito ai Motley, a differenza di altre band, di poter contare su una certa simpatia del pubblico, o comunque su una generale buona disponibilità del pubblico nei loro confronti. Pubblico disposto a perdonarne le bravate più pesanti, perché abilmente sminuite (dal film) ed in une certo senso pareggiate da quanto la vita ha restituito loro.
Per concludere, l'immagine un po' edulcorata dei Motley che esce da questo film non corrisponde totalmente alla verità. Dall'altro canto, però, non si può negare quel che ho detto prima: la loro storia, le loro anime, la loro arte e la loro presenza, unite, creavano (e creano) un'indissolubile, palpabile magia. Lo dimostra il fatto che, da soli, le loro carriere soliste abbiano portato a molto poco, quasi nulla.
Ma insieme...
Dr. Feelgood è uno degli album Metal più eccelsi che siano mai stati prodotti.
Insieme, questi quattro spaccano.
MAGIA