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CRASH - CONTATTO FISICO regia di Paul Haggis

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ziotom77     9 / 10  16/11/2005 14:42:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In ogni metropoli del mondo anche solo camminando per strada s'incontrano persone, si creano dei contatti, ma a Los Angeles, i suoi abitanti sono talmente barricati dietro la loro città di vetro e metallo, da non incontrarsi quasi mai, ed è tanto il loro desiderio di imbattersi in qualcuno, di avere un contatto fisico, da volersi scontrare con qualcun altro solo per sentire qualcosa.
Questa è la descrizione di L.A. che fa il Detective.
Contatto Fisico", In questa cornice si sviluppano e s'incrociano e sovrappongono tante storie di indifferenza, intolleranza e razzismo, interpretate magistralmente da Don Cheadle, candidato agli Oscar per "Hotel Rwanda", Sandra Bullock, Matt Dillon e Brendan Fraser. Ciò che colpisce guardando il film, dal punto di vista tecnico, oltre alla crudezza imposta dagli argomenti trattati è che nonostante le storie raramente s'intreccino tra loro, non si avverte il senso di divisione tipico del film a episodi, anzi la pellicola scorre tranquilla, e benché si salti da una vicenda all'altra di continuo, il cambiamento è impercettibile, non fosse altro perché si nota che i personaggi non sono sempre gli stessi. Apparentemente l'elemento conduttore è il razzismo, l'ignoranza e la rabbia che alcune persone hanno nei confronti di culture diverse, ma poi proseguendo nella visione ci si rende conto che il punto focale è la poca voglia o possibilità di comunicare che portano alla violenza e alla tragedia, indipendentemente da quale sia l'origine dell'interlocutore. Volendo dare un significato al film, Los Angeles diventa lo specchio della società in cui viviamo tutti, dove la paura, la diffidenza e la frustrazione hanno preso il sopravvento, portando a repressione e rabbia, a violenza gratuita e tragedie non volute…e non c'è innocenza che possa salvare. Il bene e il male si confondono nella città degli angeli.
Alla fine di questo film appassionante e commovente ci si chiede se esiste un modo per riscattarsi, se si può recuperare la dignità e l'innocenza perduta. Ma la sorte si sa: spesso è dotata di un'ironia che va oltre ogni nostra comprensione!
In effetti se non c'è rispetto per gli altri non avemo mai contatti ma soltanto scontri!!!!
dio padre  20/11/2005 22:51:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo commento lo ho condiviso in pieno...forse si può puntualizzare sulla questione del bene e del male...questione che non ha paradossalmente ragion d'esserci...La natura ha delle sue regole che vanno oltre il semplice principio di causa-effetto dettato dalla scienza nelle problematiche della fisica in quanto si estende di fatto ad ogni situazione che non coinvolge solo la materia,ma anche alle emozioni ed alle confusionarie astrazioni umane e non...credo che questo film distolga il suo sguardo dalla semplice concezione del buono e del cattivo per indirizzarci verso un vero e proprio stile di vita..."dare agli altri"...per sentirsi davvero appaggati...dal semplice scambio di sguardi(prima fonte di comunicazione a mio avviso perchè la meno formale),dall'atteggiamento affetuoso e coccoloso ;o) al donare la propria esistenza all'altro proprio per scoprire se stessi...e magari coem accade nel film a salvare una vita...modo efficace per salvare se stessi...ovviamente non da bufale paradisiache,ma per scoprire l'eden nel mondo stesso in cui si vive...privare agli altri si traduce spesso con l'annullare se stessi...Forse per come la vedo io il film(magistrale)difetta di una carenza,di un'omissione...il corteggiamento del mistero nei confronti della forza di volontà...cosa voglio dire?...è una storia lunga...;o))
checca  17/11/2005 22:12:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
commento perfetto...complimenti!!!
ziotom77  20/11/2005 17:11:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie... e tu cosa ne pensi di questo film?