marcogiannelli 8 / 10 18/05/2019 09:02:25 » Rispondi Film che entra direttamente nella classifica dei migliori film dell'anima. E dirò una cosa disgustosa. Fino al gesto sconsiderato nel finale io ero il protagonista, facevo il tifo per lui e condividevo le sue gioie e i suoi dolori. Questo perché Suntan è un film misurato, che contiene l'eccesso ma che si focalizza su altro. Una buonissima regia, una scenografia incredibile e soprattutto un montaggio che va di pari passo con l'andamento psicologico del protagonista fanno il resto. Kostis è un medico sui quarant'anni, una persona comune, gentile, a modo che finisce su una piccola isoletta davanti Paros. Ci arriva nel periodo natalizio, e l'isoletta d'inverno è un mortorio, dove tutti aspettano che arrivi l'estate. D'estate Antiparos diventa Ibiza. Kostis s'innamora di una ragazza facente parte di un gruppo di ragazzi pazzi scatenati e incomincia la sua discesa, non gli importa più lavorare, gli interessa solo della ragazza. E fino ad un certo punto pensiamo che loro lo abbiano preso in simpatia e vogliano solo giocarci. Ci sarà un twist e Anna, probabilmente incosciamente e sballata quale è, fa qualcosa che può solo peggiorare la situazione. Dopo questo avvenimento Kostis completa la sua discesa nella follia. E ripeto, lo capisco, ho cominciato a vedere del demoniaco in Anna anche io. A questo punto Anna non si vede per dei giorni, va a fare una gitarella allegra. E qui Kostis cade già nella sceneggiata di gelosia. Ora ci sono due letture diverse secondo me. O si possono già prendere le distanze da Kostis perché le donne non si posseggono, non sono un oggetto e non sono tue. Oppure si può tranquillamente capire cosa abbia passato quell'uomo, empatizzare con un uomo che crede che una donna che flirta con lui sia veramente interessata a lui, perché è ingenuo e segue un filo logico molto standard. Fatto sta che ormai Kostis diventa un alcolizzato senza più voglia di vivere. E fa quello che non deve fare. E si scopre forse che non era mosso dall'amore, ma dal sesso. Umano, ma ingiustificabile.