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SUNTAN (2016) regia di Argyris Papadimitropoulos

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marcogiannelli     8 / 10  18/05/2019 09:02:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film che entra direttamente nella classifica dei migliori film dell'anima.
E dirò una cosa disgustosa. Fino al gesto sconsiderato nel finale io ero il protagonista, facevo il tifo per lui e condividevo le sue gioie e i suoi dolori.
Questo perché Suntan è un film misurato, che contiene l'eccesso ma che si focalizza su altro. Una buonissima regia, una scenografia incredibile e soprattutto un montaggio che va di pari passo con l'andamento psicologico del protagonista fanno il resto.
Kostis è un medico sui quarant'anni, una persona comune, gentile, a modo che finisce su una piccola isoletta davanti Paros. Ci arriva nel periodo natalizio, e l'isoletta d'inverno è un mortorio, dove tutti aspettano che arrivi l'estate. D'estate Antiparos diventa Ibiza.
Kostis s'innamora di una ragazza facente parte di un gruppo di ragazzi pazzi scatenati e incomincia la sua discesa, non gli importa più lavorare, gli interessa solo della ragazza. E fino ad un certo punto pensiamo che loro lo abbiano preso in simpatia e vogliano solo giocarci. Ci sarà un twist e Anna, probabilmente incosciamente e sballata quale è, fa qualcosa che può solo peggiorare la situazione.
Dopo questo avvenimento Kostis completa la sua discesa nella follia. E ripeto, lo capisco, ho cominciato a vedere del demoniaco in Anna anche io.
A questo punto Anna non si vede per dei giorni, va a fare una gitarella allegra. E qui Kostis cade già nella sceneggiata di gelosia. Ora ci sono due letture diverse secondo me. O si possono già prendere
le distanze da Kostis perché le donne non si posseggono, non sono un oggetto e non sono tue. Oppure si può tranquillamente capire cosa abbia passato quell'uomo, empatizzare con un uomo che crede che una donna che flirta con lui sia veramente interessata a lui, perché è ingenuo e segue un filo logico molto standard.
Fatto sta che ormai Kostis diventa un alcolizzato senza più voglia di vivere. E fa quello che non deve fare. E si scopre forse che non era mosso dall'amore, ma dal sesso. Umano, ma ingiustificabile.