NotoriousNiki 7 / 10 09/01/2015 21:55:00 » Rispondi George Seaton è stato un regista molto solido della vecchia Hollywood, qualche bel drammone dall'impianto classico, verboso, qualche commedia leggera che nel tempo si è consolidata il suo spazio nel periodo natalizio, 'Il miracolo della 34a strada', è stato anche un buon direttore di attori, e sovente il successo delle performance son figlie della sua ottima scrittura che ne sta alla base (la Hayes in 'Airport') ed anche qui si può tranquillamente affermare; ne 'La Ragazza di Campagna' narra la decadenza di un attore teatrale, le cui frustrazioni ed ansie sarà la moglie a subirle, una Grace Kelly insolitamente convincente e fin troppo generosamente premiata (a Cannes il film fu stroncato) per una parte che gestisce con l'indiscutibile savoir-faire che l'ha contraddistinta negli anni ma che tende troppo spesso al manierismo. Al fianco un trascinante quanto malinconico Bing Crosby che frappone la narrazione di brillanti sketch musicali, mentre Holden in quegli anni nel suo prime, si dimostra a suo agio.
steven23 10/01/2015 15:01:07 » Rispondi Di Seaton credo di aver visto soltanto il famosissimo "Miracolo della 34a strada" e "Dieci in amore", quest'ultimo non proprio un gran film ma comunque più che discreto, non fosse altro che per l'ottima coppia Clark Gable-Doris Day a rinvigorire il tutto. "La ragazza di campagna", invece, nonostante sia un estimatore della Kelly, non ho ancora avuto la possibilità di vederlo.
NotoriousNiki 10/01/2015 18:47:42 » Rispondi L'ho recuperato 'Dieci in amore' e non sai quanto mi è dispiaciuto mollarlo, ma s'interrompeva poco dopo la prima ora di film, ma fin dove ero arrivato l'ho gradito e confermo la stima verso Doris Day e il baffo.
Sulla Kelly purtroppo dissento con alcune valutazioni fatte da accademici che la indicano nel pantheon della recitazione, ne ho discusso anche in un commento nel biopic uscito quest'anno, in rapporto agli anni che ha dedicato alla settima arte è stata indubbiamente notevole, carriera effimera minata di numerosi successi filmici, ma al netto della recitazione è stata un'attrice modesta, assolutamente nella norma, Hitch l'ha ottimizzata per quella che è la sua indole, una donna dall'eleganza innata, senza mostrare mai una virgola di volgarità (nell'intervista a Truffaut ti risparmio le frecciate alla Monroe, Mansfield alla Bardot sul 'sesso stampato in faccia'). Questo non toglie che sarebbe potuta crescere, probabilmente parlerei così anche di Audrey Hepburn, se si sarebbe fermata a metà anni '50 non l'avrei inserita tra le top, ma da Wilder in su è esplosa.
steven23 10/01/2015 20:18:41 » Rispondi Guarda, nemmeno per quanto mi riguarda Grace rientra nel pantheon della recitazione, una buona attrice, niente di più... la mia stima si riferiva soprattutto alla bellezza e alla classe di cui era dotata, un qualcosa da lasciare davvero senza fiato. Per il resto mi trovo assolutamente d'accordo con te, compreso il fatto che abbia dato il meglio quando diretta da Hitchcock... la adorava e questa sua ammirazione sembrava darle sempre la spinta in più di cui aveva bisogno. In più, come hai giustamente detto, è stato l'unico in grado di sfruttare quegli aspetti della donna che, all'apparenza, potevano essere più d'intralcio che non d'aiuto. Nessuno sa, ovviamente, cosa sarebbe potuto accadere se non avesse interrotto la carriera... non penso avesse il potenziale per ripercorrere le gesta della Hepburn, ma è semplicemente una mia opinione.
NotoriousNiki 10/01/2015 21:23:52 » Rispondi Non voglio degenerare nel bieco confronto tra attrici, però per argomentare meglio specifico che da Audrey traspare genuinità già dagli albori, quelli sono i suoi ruoli e non si sforza di fare di più, consacrata prematuramente? vero, ma da 'Sabrina' in poi è in costante crescita e finisce col stargli persino stretto quel che ha ottenuto.
Grace è un'attrice più marginale, da incollare al protagonista, una di quelle che acquista luce riflessa da una parte scritta bene o dal carisma di chi gli sta affianco, ottimizzarne i punti di forza che abbiam espresso entrambi ed Hitch ci è riuscito dannatamente bene. In 'Mogambo' se ti troverai mai a vederlo viene surclassata dalla Gardner, eppure riceve critiche sin troppo generose, in questo film riceve una parte drammatica sul filo della tragedia greca e in alcuni accesi confronti scade nell'imitazione di modelli classici, il tutto cozza col temperamento della Kelly e a Cannes se ne sono accorti. Per quanto resto critico nei suoi confronti son sicuro che in futuro si sarebbe formata, oh se l'ha fatto McConaughey c'è speranza per tutti :D su McConaughey mi sto ritrovando a visionare il suo pigmallione che è stato Linklater, non ti dico quanto scarso era in gioventù, ancora prima di fare il belloccio nelle commedie femminili, inguardabile, l'avessi visto all'epoca non gli avrei dato mezza chance di fare strada nel mondo del cinema.
steven23 11/01/2015 14:59:40 » Rispondi Sì, beh, il caso McConaughey è a dir poco eccezionale e lascia spiragli di luce a chiunque sulle possibilità di esplodere così, di punto in bianco :) Sulla sua scarsità in gioventù potrei tranquillamente crederti sulla parola... non l'ho visto con Linklater, ma già un assaggio l'ho avuto con "non aprite quella porta IV", per poi proseguire con le numerosissime commediole insipide a cui ha preso parte.
Sulla Kelly nulla da aggiungere, hai praticamente detto tutto... e sì, "Mogambo" l'ho già visto e, forse, persino commentato qui, ora non ricordo bene. Ricordo comunque che sì, la Gardner era nettamente superiore, poco da obiettare...