Chiudi finestraLA MARCIA DEI PINGUINI regia di Luc Jacquet
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Pasionaria 
7½ / 10 22/11/2005 09:42:30
» RispondiChi ha usato questo suggestivo documentario come bandiera di cause religiose, politiche o sociali, credo sia stupido, anche patetico. L'eccellente filmato di Luc Jacquet non vuole moralizzare, se non farci assistere, attraverso magnifiche sequenze, al duro percorso di un gruppo di pinguini imperatori, nella loro migrazione annuale attraverso l'Antartide, per riprodursi. E' un autentico atto d'amore del regista per la natura, la vera protagonista del filmato. Bellissima nei paesaggi smisurati, cruda nella dura lotta per la sopravvivenza, dove una selezione spietata sfida i pinguini: solo la forza, la resistenza, la fedeltà al gruppo li faranno resistere a condizioni ambientali terribili, talvolta sarà il caso a decidere per la loro sopravvivenza. Toccante in alcune sue parti, il documentario ci rende partecipi della straordinaria esperienza del regista, non perdetevelo!
Uniche note stonate: il doppiaggio(le vocine sono effettivamente fastidiose) e le musiche, a mio parere non consone alle incantevoli immagini.
Lot 22/11/2005 10:07:58 » RispondiA mente un pò fredda il tuo voto è più corretto, lo sottoscrivo.
Le musiche simil-bjork le ho trovate abbastanza azzeccate; in compenso stamattina ho letto un articolo pseudodelirante che paragonava il viaggio dei pinguini verso la banchisa a quello di mosè attraverso il mar rosso verso la terra promessa...
Pasionaria 22/11/2005 16:34:57 » RispondiHai ragione, si rasenta il paradosso. Anch'io ho letto un articolo dove si dice che in America il documentario è stato presentato dai conservatori come la metafora perfetta della famiglia e dalla fedeltà coniugale. Peccato che i pinguini siano monogami solo periodicamente, duramte lo svezzamento dei piccoli. Volere trarre insegnamenti moralistici dietro ad un documentario sui pinguini, lo trovo francamente ridicolo.