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BIG LITTLE LIES - STAGIONE 2 regia di Andrea Arnold

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matt_995     5½ / 10  07/12/2020 23:58:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono storie che hanno il respiro di un film, storie con intrecci più articolati che sono destinate alla serialità e storie altrettanto complesse che possono concretizzarsi in mini serie autonome ed autoconclusive.
Big Little Lies fa (o meglio faceva) parte di quest'ultima categoria... Una miniserie. Stop. Una bellissima miniserie, completa e autosufficiente. La storia finiva dove doveva finire, i personaggi completavano la loro trasformazione... E stop.
Purtroppo il mega successo (meritatissimo) e la pioggia di premi (altrettanto meritati) hanno convinto le attrici-produttrici a rimettere mano alla storia, allungando inutilmente il brodo.

Si tira sul carrozzone un'attrice stra-abustata e sulla cresta dell'onda (da 40 anni, ininterrottamente) e le si scrive un personaggio su misura per ravvivare una storia ormai conclusa. E la Streep effettivamente ce la mette tutta a rubare la scena come suo solito, anche in maniera gigionesca, ma il personaggio antagonista di Mary Louise è davvero poca roba, ha poco e niente da dare alla storia, un concentrato di passivo-aggressività che non riesce mai ad esplodere e, insomma, lascia il tempo che trova.

La Kidman è incolore e non dà nessun apporto significativo. La Witherspoon, così spumeggiante nella prima stagione, qui non è pervenuta, e con la sua storiella di tradimenti e riconciliazioni a malapena riesco a ricordarmi della sua presenza nella stagione. La Woodley, straziante nell'altra stagione, qui non ha alcuna rilevanza... Ma almeno ci scalda un po'il cuore con una lovestory affiatata.

La vera nota di demerito, tuttavia, è per la Kravitz, a cui è affidata una linea narrativa non solo inutile e noiosa ma anche irritante e scritta coi piedi.

A brillare, di nuovo, ma questa volta in solitaria, è sicuramente la Renata di Laura Dern, regina indiscussa delle feroci donne in carriera di Monterey. Le sue sfuriate improvvise, le sparate isteriche, la finta e ostentata pacatezza con cui cerca sempre di riparare, la sua storia di tracollo e tentativo di rivalsa è davvero l'unico motivo per cui guardare questa seconda stagione. D'altro canto la Dern sta diventando praticamente un brand, avendo addirittura vinto un Oscar con questo stesso personaggio, in una sua versione decisamente più sbiadita.

Non ultimo, la regia dell'Arnauld e il relativo montaggio è nettamente inferiore al lavoro stratosferico di Vallée.