Jolly Roger 8 / 10 16/09/2012 22:24:19 » Rispondi Ero a Wolfe Creek 4 settimane fa, ci sono stato un'intera giornata e passato la notte. Avendo l'occasione di essere in Australia, non potevo non passarci, anche se, eufemisticamente parlando, è un pochetto "distantino" da Darwin. Comunque la sensazione che si prova a Wolfe Creek è unica. Immensamente piccoli, in senso spaziale ma anche "temporale": il cratere che ti circonda sì è formato 300.000 anni fa, c'era prima, c'è ancora oggi, ci sarà sempre, nella sua maestosità e nel suo incredibile silenzio. Si respira una certa desolazione, ma non triste; è il contrasto che si prova immaginando quanto deve essere stata potente l'esplosione dovuta all'impatto del meteorite, rispetto al silenzio e all'immobilità di come si presenta ora il cratere.
Non mi sorprende che abbiano scelto Wolfe Creek per ambientarci un film horror: è un posto un po' spaventoso. Vuoi per la desolazione, vuoi per elementi "preparatori" che ti suggestionano già prima di arrivarci: 200 km per su una strada non asfaltata che ci ha portato via 5 ore in mezzo al nulla. Solo la carcassa di qualche animale in mezzo alla strada, con tanto di avvoltoi intenti a mangiarsela, e alcune carcasse di automobili abbandonate per sempre ai bordi della strada. Ovvio che il cellulare non prende e soprattutto non c'è nessuno. Soli, io e mio fratello, nessun altro visitatore a Wolfe Creek nell'intero giorno! Ogni passo nel cratere lo misuravamo al centimetro per il timore dei serpenti, che è abbastanza forte per il fatto che eravamo lontani dal mondo. Quando poi cala la notte, il silenzio del deserto diventa impressionante, il buio è totale, ma il cielo era tappezzato da un manto di stelle splendenti come in nessun'altra parte del globo, non mi dimenticherò mai di quella notte. Oltretutto era agosto, periodo di stelle cadenti. Spettacolo.
Ma lasciamo perdere. Due parole sul film. L'avevo visto molto tempo fa e l'ho riguardato ora per la seconda volta. E' molto bello e ne consiglio la visione a tutti: non annoia, è anche abbastanza originale. Ottima la recitazione del cattivone nella prima parte del film, forse un po' troppo sopra le righe nella seconda parte...ma comunque un ottimo nipotino, alla lontana, di Non aprite quella porta.
Il film contiene una serie di imprecisioni, soprattutto sul luogo, ma le metto in spoiler: è roba noiosa ma può tornare utile a chi fosse interessato a visitare quei luoghi.
1) Wolf Creek in realtà si chiama Wolfe Creek. Nel titolo del film hanno tolto la e, forse perché il nome, richiamando il lupo, risulta molto più evocativo ai fini del film;
2) Il film dice di essere tratto da una storia vera: è ispirato a fatti realmente accaduti in Australia, ma non a Wolfe Creek. Il cratere è stato scelto solo per la sua potenza evocativa. Il killer al quale si ispira il film, nella realtà, si chiama Ivan Milat, un serial killer australiano che uccideva proprio "saccopelisti", persone in giro per l'outback australiano. Comunque, quel pazzo ha fatto fuori molte persone: in Wolf Creek la storia è romanzata, beh, certamente, ma la realtà, sebbene più prosaica, è stata in questo caso ancor peggio della fantasia.
3) Nel film si vede che i ragazzi lasciano la cittadina di Halls Creek (passano davanti al cartello) per dirigersi verso Wolfe Creek. E infatti anche io e mio fratello siamo passati per Halls. Però loro sulla strada si fermano ad una stazione di servizio, o road-house come le chiamano in Australia, dove incontrano alcuni maleducati camionisti. Ma questo non può essere. Infatti non esiste nessuna stazione di servizio tra Halls Creek e Wolfe Creek, ci sono solo 200 km di strada nel deserto, attraverso il nulla più assoluto;
4) La strada che percorrono nel film è asfaltata. In realtà la strada che porta a Wolfe Creek, appunto la Tanami Road, non è asfaltata in nessun tratto e non è in buone condizioni; occorre noleggiare un 4x4 per percorrerla;
5) Nel film, il killer, quando incontra i ragazzi, afferma di essere lì di passaggio, perché diretto a sud. Ma ciò non è possibile, perché Wolfe Creek non è un posto di passaggio; è situato su una stradina secondaria che si stacca per venti chilometri dalla Tanami Road e che termina proprio a Wolfe Creek. Poi devi farti indietro i 20 km e riprendere la strada principale. Quindi non è possibile essere di passaggio lì, ci vai solo per vedere il cratere.
6) Nel film il ragazzo dice che ci vogliono tre ore di cammino per salire sui bordi del cratere. E' assolutamente un'esagerazione. In realtà ci vogliono venti minuti per raggiungere la sommità, più altri dieci se scendi nel centro. L'auto la si lascia ai bordi della sterrata proprio dove inizia il sentiero di risalita. I bordi del cratere sono infatti alti circa 60 metri. Il cratere ha un diametro di 900 metri circa.
7) Nel film, mentre sono al cratere, piove, e uno dei ragazzi dice "come al solito". Questo è possibile, certo, ma soltanto nella stagione delle piogge, negli altri periodi nel Tanami non piove quasi mai. Ma se avessero tentato di andare a Wolfe Creek nella stagione delle piogge, non ci sarebbero mai arrivati con quella macchina, perché in quel periodo su quella strada possono restare impantanate anche le jeep. Direi, comunque, che non ci sarebbero arrivati comunque a Wolfe Creek con quella macchina.
8) L'immagine che viene data degli abitanti del Northern Territory non è proprio positiva (mi riferisco alla scena della road house): un po' sporchi, un po' maleducati…il film vuole semplicemente creare una contrapposizione tra i 3 ragazzi di città e i "rozzi" abitanti del nord, ma lo fa ai fini narrativi. Ovviamente non è così, il livello di pericolo che si avverte in Australia, seppur nella desolazione di certi luoghi, è inferiore a quello che si sente in Italia – discorso animali a parte. Anche se, inconsciamente, visitando quei posti, un pensierino a quello che è accaduto ogni tanto lo si fa.
Chi volesse fare una vacanza là e necessitasse info, assolutamente a disposizione. Quest'estate ho avuto la fortuna di visitare un paio di posticini un pochino horror: Loch Ness in Scozia e Wolfe Creek. Ma domani, lunedì, visiterò un altro posto che è ancora più horror di questi due messi insieme: L'ufficio. :-(
thohà 16/09/2012 23:10:43 » Rispondi Che commento meraviglioso.
Mi hai ricordato Panama, Ci sono stata per più di tre mesi. Posti insoliti. Il tuo desertico, il mio lussureggiante. Ma vedere un cielo stellato come il tuo è uguale anche là. Impressioni, sensazioni, odori, colori unici. Perché non racconti la tua storia sul blog di Filmscoop? Ampliandola e mettendo tutte le tue esperienze. Non è roba comune, non ancora. Io ho visto le isole degli indios, ancora incontaminate. La natura impressionante per quantità e qualità di animali e vegetazione. Un'esperienza diversa ma ricca di spunti per chi non è mai uscito dal paesello o dall'Europa. Dai, buttati. un'eperienza da non dimenticare. :)
Jellybelly 17/09/2012 10:42:34 » Rispondi Il blog serve ad altro, non è un diario. Però la sua esperienza può segnalarla senz'altro sul forum, questo sì.
thohà 17/09/2012 14:30:22 » Rispondi Scusa, intendevo dire che parlasse della sua esperienza e non so perché mi è venuto fuori 'blog', voleva essere un 3d.
Jolly Roger 17/09/2012 08:52:12 » Rispondi :-) Grande, Panama! L'avevo presa in considerazione per un ipotetico viaggio, magari la prossima estate. Sull'argomento blog mi cogli un po' impreparato... non so bene come funzionino, poi non saprei...magari quelli di Filmscoop riguardano essenzialmente il cinema e quindi sarei fuori argomento. Comunque l'idea è stuzzicante ;-)
thohà 17/09/2012 14:34:21 » Rispondi Sì, ma in OT puoi aprire un thread tuo e raccontare. Oppure lo puoi fare su "i diari di viaggio" che trovi in basso alla pag. principale nella linea gialla. :)