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LA MAFIA NON E' PIU' QUELLA DI UNA VOLTA regia di Franco Maresco

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  16/09/2019 00:14:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La prima cosa che mi viene da dire vedendo questo film è che ti viene voglia di non conoscere o vedere un solo siciliano nell'arco dei prossimi 500 anni, non ne escono sicuramente troppo bene. Poi ti accordi alle parole di Letizia Battaglia sulla sguaiata festicciola allo Zen - uno dei momenti più alti del film - e magari pensi che questa umile umanità non ha in fondo grandi colpe. L'impresario scapestrato ed equivoco ricorda un bel film di Woody Allen, e a modo suo è straordinario nella sua nullità morale e mentale. Purtroppo non mancano momenti di stanca, e la vicenda del cantantino neo-melodico psicolabile fa pensare a un cinema-verita' che poteva essere accuratamente evitato. Il film è comunque montato in modo pazzesco, e il giorno dell'albero, con i ragazzi che sembrano entrati in un corteo di comunione e liberazione piuttosto che altro, commuove e fa pensare. Magistrale anche il cartoon su Mattarella e le sequenze di repertorio passate e presenti. L'epilogo in particolare è la cosa migliore del film. Grottesco fino a essere surreale, ma it's all True come direbbe Orson Welles. La cattiveria dei primi film con Cipri è un ricordo lontano ma i tempi tecnici ci sono ancora e, possibilmente, sono migliorati. La Palermo di oggi (facile dire "L'Italia") sembra uscita culturalmente da un Dopoguerra ma forse nel 1950 eravamo tutti migliori. Potrei dare 8 proprio per quello che esprime, con le migliori intenzioni, ma qualche compiacimento narrativo c'è. In ogni caso, un film da non perdere