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JOKER regia di Todd Phillips

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VincVega     8 / 10  07/10/2019 11:04:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Joker" è la scommessa di Todd Phillips, ovvero realizzare una pellicola dal budget medio (per un cinecomic), in grado di richiamare attenzione e attesa nei confronti di un personaggio ormai iconico, ma tralasciando molto della spettacolarità dei cinecomic e puntando sulla psicologia e drammaticità, lasciandosi ispirare da quel capolavoro che è "Taxi Driver" di Scorsese. Scelta coraggiosa e vincente, con Phillips deciso a puntare sulla qualità e sulla profondità, mostrando il percorso di come un uomo problematico arriva ad essere un criminale. Ed in tutto ciò c'è realismo e proprio questo approccio, che va a toccare le corde profonde dei disturbi psichici, mi sorprende il successo che sta ottenendo al botteghino, però mi rendo anche conto che questo film si poteva anche chiamare "Arthur" e sicuramente non se lo sarebbe c****o nessuno. Potenza dei cinecomic.
Poi c'è Joaquin Phoenix, il motivo principale dietro a tutto ciò, perchè senza di lui non avremmo avuto questo film. Lui è la forza trainante di un'interpretazione immensa e quasi inumana, fatta molto di improvvisazione e si vede. Mastodontico, ma c'è un però. E' talmente grande l'interpretazione, che supera il film stesso e questo, per quanto sia, è un difetto. Son curioso di vedere il prosieguo della carriera di Phoenix, perchè di grandi interpretazione ne ha fatte, ma ultimamente ha partecipato a quasi tutti film indipendenti e non mainstream, lui che è un po' allergico alla banalità e ai luoghi comuni, come si comporterà per esempio con i prossimi oscar? (sarà nominato sicuramente e probabilmente vincerà). La presenza di De Niro per quanto sia importante ai fini della trama, è anche un po' un omaggio al Travis Bickle di "Taxi Driver", senza contare i rimandi a "Re per una Notte" dello stesso Scorsese, con tutta la questione dello stan-up comedian e alle citazioni con il film stesso (il Murray Franklin dice che da giovane abitava con la madre, come Arthur, ma anche come lo stesso Rupert Pupkin, che stalkera Jerry Lewis in "Re per una Notte"). Un'altra citazione, meno visibile è quella a "Lo Spacciatore" di Paul Schrader, lo sceneggiatore di "Taxi Driver", ovvero la tanta spazzatura che è visibile nelle strade di Gotham è un chiaro rimando al film di Schrader (mai viste tante tonnellate di mondezza accumulata come in quel film). Philips deve esserselo visto, dato che c'è anche qualche analogia di scenografia (non a caso sono tutti ambientati a New York, "Joker", "Taxi Driver" e "Lo Spacciatore").
Per quanto sia grande l'ispirazione al "Taxi Driver", mi rendo anche conto che il capolavoro di Scorsese è inarrivabile. Todd Philips per quanto sia bravo non è Scorsese, ed è forse qui che "Joker" non fa il salto di qualità e non diventa un capolavoro. E' innegabile comunque l'empatia che si prova per Arthur, simbolo di una rivincita dei perdenti non solo nella società degli anni in cui è ambientato il film, ma anche in quella di oggi, forse è questa una delle cose in cui lo spettatore si è immedesimato. Nella società di oggi in cui si hanno sempre meno diritti, il povero/problematico che vince sul ricco/vincente è sicuramente d'impatto e scatena delle emozioni. Ed in ciò, il personaggio di Thomas Wayne l'ho visto come una sorta di Trump.
Per quanto non lo ritenga un capolavoro, ma comunque un gran bel film, speriamo che "Joker" dia una bella svolta a nuovi cinecomic sull'andatura che dovrebbero prendere, ovvero più profondità e rischio, invece che budget da 300 milioni di dollari, grandiosi effetti speciali e poca sostanza (Marvel & Company).