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PARASITE (2019) regia di Joon-Ho Bong

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9 / 10  27/11/2019 01:11:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo diceva Bunuel che i "poveri" possono essere dei bastardi, che non hanno sempre l'alone romantico del Realismo Francese, che non sono puri e ingenui come nel Neorealismo Italiano, e oggi lo confermano registi internazionali come i Dardenne (cfr. Rosetta), Trapero e appunto il coreano con questo suo ultimo Capolavoro. Un film che troverà (rari) oppositori che lo giudicheranno "nullità reazionaria" più o meno come scritto dalla famigerata Irene Bignardi sul favoloso "Crash" di Cronenberg, lystri fa. Tutti credono di avere le loro ragioni, tutti acclamano con sicurezza le loro teorie con un'odio immotivato non verso un filn in sé ma verso il cinema che sollecita una Reazione. Forse per questp odiamo sempre più andare al cinema? Film che travalica ogni confine, estremo, disturbante, fuori le righe ma ricco anche di elementi comuni al cinema di massa, a quel "disturbo" che piace anche ai box office. Un viaggio negli Inferi che piacerebbe ad Anorofsky, e a questo punto sarebbe giusto rivalutare e recuperare il suo imperfetto ma coraggioso "Mother!" di pochi anni fa Ma è anche una Commedia dell'Assurdo che solo in apparenza svela principi rigidi e morali di stampo religioso (sulle conseguenze del Fato sugli Atti di una famiglia a discapito di un'altro "gruppo di famiglia") a differenza appunto di Anorofsky che precipita in un finale confusamente teorico-religioso e fondamentalista. "Parasite" parte e finisce in un rigore espressivo da Mishima, ma si contorce amabilmente si prosta in un grezzo contesto dove convivono le anime di Peter Greenaway, di Von Trier (metafora di rifugio post-atomico o territoriale, la tenda degli indiani del bambino ricco ricorda gli ultimi momenti di "Melanchonia") Bunuel ma anche John Woo e Ozon. Si ascolta Gianni Morandi e musica da Camera, in modo esponenziale e indifferente. Film dominato dagli eventi temporali, dal cibo - tanto presente, a pensarci, da sembrare del tutto assente - dalle dimore come barriere protettive contro i mali del mondo (esterno) e vale per chiunque. Per chi ha visto troppo e chi, come la madre ricca nevrotica e un poco *******, non vuole vedere ciò che prova e forse capisce cfr. Un figlio problematico una figlia ribelle e trascurata un marito assente e probabilmente fedifrago. Su tutto, il Potere illusorio del Fake da Smartphone, che cambia o distrugge la Vita con la sua Comunicativa Comunità. E il tutto dominato dagli stessi precetti dal controllo dei propri limiti, dalla rivendicazione materialista ma mai troppo soggettiva delle abilità di ciascun individuo. Tra un padre assente (il ricco) e uno (strepitoso Kang-Ho Song che pare un incrocio tra Kitano e il grandissimo Chris Cooper!) denominato "povero" che in fondo vince sulla sua decapitazione