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C'ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD regia di Quentin Tarantino

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Light-Alex     6½ / 10  30/09/2019 19:24:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tarantino fa un omaggio ad Hollywood, la fabbrica dei sogni, la patria del cinema modern, e fa un omaggio a sè stesso, realizzando un film rilassato sulle sue passioni.
La domanda è: fa un omaggio anche al pubblico? Diciamo che per gli intenditori e gli amanti di quel mondo, Tarantino ti permette di immergerti per 2h e mezza nella Hollywood di fine anni 60. Accompagnando in una giornata tipo i due protagonisti (Pitt e Di Caprio) vediamo tutte le sfaccettature di quel mondo: i gusti cinematografici e di life style che stanno cambiando, gli attori prima sulla cresta dell'onda che ora scivolano nel dimenticatoio, la cultura hippie che prende piede. Margot Robbie che impersona la nuova generazione di dive, semplice ma bellissima, naïve, scalza.
E' un viaggio nel tempo in cui si sente come un certo mondo faccia fatica ad accettare che sta scomparendo, mentre un altro spinge sempre di più per venire a galla. E il tutto si consuma in pochi anni.
Poi le citazioni, il lavoro di ricerca, il richiamo ad altre opere, i costumi e gli esterni. Il lavoro è sicuramente di gran qualità.

Per chi però non è un grande amante di questa parte di storia si troverà di fronte un film in cui non si segue una vera trama bensì si ha solo l'obiettivo di ricostruire un fedele affresco della L.A. dell'epoca. La narrazione sceglie semplicemente di accompagnare i due protagonisti nella loro quotidianità. Non c'è una trama, quindi lo sviluppo è abbastanza lento. Non si percepisce dove si voglia arrivare, perché il effetti il fine è solo il racconto di un'atmosfera e solo marginalmente il racconto di un fatto di cronaca nera (ma solo perché funzionale al racconto dell'atmosfera del momento, e forse per lasciare un marchio "tarantiniano" al film, col proverbiale momento splatter e il momento "revisionistico").
Insomma chi si aspetta un film alla Hateful8 rimarrà deluso, perché qui non c'è traccia della tensione, e dei dialoghi di quel film. Ho visto diversi uscire dalla sala dicendo che il film si salva per gli ultimi 15 minuti, quando poi la parte finale è solo la più "facile" da recepire. La parte precedente che è più mentale e culturale, richiede un gusto probabilmente più elaborato, e richiede probabilmente di avere gusti simili a Tarantino, perché in effetti il regista ha fatto un film su ciò che piace a lui.