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IL SILENZIO DEI PROSCIUTTI regia di Ezio Greggio

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Angel Heart     4½ / 10  10/12/2012 22:05:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una cagàta demenziale concepita in un periodo in cui era veramente impossibile competere con i colleghi americani (basti pensare al preziosissimo "Hot Shots 2", alla cultissima serie de "Una Pallottola Spuntata", o anche al discreto "Palle in Canna").
Fosse solo questo a decretare la mediocrità della pellicola... Ezio Greggio, simpatico ma alquanto scarso come regista, ci prova ad imitare l'amico Mel Brooks (che si concede pure in un cameo), ma a quanto pare, da lui non ha appreso proprio niente; non basta di certo fare leva sui grandi nomi del cast (tutti o mal sfruttati o semplicemente inutili, addirittura vengono scomodati maestro John Carpenter e il grande John Landis!) e dire/fare due cogliònate qua e là per rendere un film interessante e/o divertente.
E infatti, il film di Greggio non è altro che un susseguirsi di gag idiotissime (ferme alla fase anale) che vanno sempre a vuoto e che non hanno, pur avendo visto i film che parodia, il benchè minimo senso logico; peggio ancora, non si ride mai, credetemi, MAI, neanche se ne si colgono le strizzatine d'occhio o se lo si guarda con spirito non-sense sotto l'effetto di droghe pesanti... al massimo, un paio di sorrisetti stratiratissimi regalati dall'assurdità dei personaggi cretini.
E se un film demenziale che ha lo scopo di far ridere, non fa mai ridere, beh... è meglio lasciar perdere.
Devo dire che lo sforzo di Greggio nel voler far l'americano e nel voler toccare un genere che in Italia non era mai stato nemmeno sfiorato, sebbene non riuscito, l'ho apprezzato abbastanza; proprio per questo, non mi sento di massacrarlo più di tanto (ma anche perchè, in fin dei conti, non è poi sto gran disastro, almeno se penso al simultaneo "Chicken Park" di e con Jerry Calà... gli interpreti sono simpatici - Zane in primis - e, come già detto, un paio di sorrisi te li strappa ugualmente).

Ma a conti fatti, non rimane altro da fare se non affermare che per ridere di gusto con sta roba bisogna proprio essere gente che si diverte con molto ma molto poco.