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DOCTOR SLEEP regia di Mike Flanagan

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Harpo     6 / 10  29/02/2024 19:05:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Unpopular opinion: Flanagan attualmente è uno dei registi più sopravvalutati in circolazione, se non il più sopravvalutato in assoluto. Per l'amor del cielo, non è che sia un incapace (anzi, per certi aspetti è pure bravo), ma è di un parac*lo che la metà basta. Una specie di Night Shyamalan anni '10/'20 che sostituisce la pretenziosità con la parac*laggine.
Se scrivi, dirigi e monti un film, già di tuo, dovresti avere grandissime ambizioni. Se poi il film in questione è il sequel di Shining, o sei un pazzo o un deficiente (o magari entrambe le cose). Flanagan riesce nella proibitiva impresa di non essere né l'uno, né l'altro e le ambizioni restano tutte lì, chiuse nel cassetto.
Detto ciò, approcciarmi a Doctor Sleep non è stato per niente semplice: per vederlo ho aspettato anni, un tentativo abortito e una notevole concentrazione. Da un lato c'è un regista che mi entusiasma poco, dall'altro il film horror più grande di sempre, diventato per me un'autentica ossessione. Mi sono dovuto sforzare al massimo per vedere "Doctor Sleep" senza preconcetti e anche di più per valutarlo obiettivamente.
Purtroppo non sono assolutamente d'accordo con il caro vecchio amico Gaunt: non credo che l'intenzione di Flanagan fosse quella di conciliare lo spirito dei libri di King con quello del capolavoro di Kubrick, anzi sono ragionevolmente certo che volesse fare (e abbia fatto) l'esatto contrario. Tutto ciò che Kubrick ha letteralmente codificato con "Shining", Flanagan ha deciso di non prenderlo minimamente in considerazione. Dello spirito dello Shining di Kubrick non c'è assolutamente nulla, mentre di Stephen King c'è davvero tutto. Per non farla troppo lunga: "Doctor Sleep" è un film fantastico a tinte horror, che parla di vampiri cattivi che si nutrono di energia tangibile, mentre i nostri eroi buoni cercano di fermarli, dovendo fare i conti anche con dei fantasmi altrettanto malvagi (e altrettanto tangibili). Freud, Jung, Dante, Edipo, Teseo e il minotauro, il mondo delle fiabe e tutto l'universo kubrickiano è stato eliminato senza pietà. Vuoi mai che un parac*lo come Flanagan vada a rischiare di scontentare Stephen King? Di Stanley resta solo una cosa e mezza: l'impianto scenografico (meraviglioso, tra l'altro) e alcune citazioni visive, fine. L'ennesima ruffianata per tenersi buoni i milioni di fan del film.
Il risultato finale? Un film di quasi 3 ore che scorrono via lisce come l'olio, intrattengono che è un piacere e che lasciano un enorme amaro in bocca per ciò che poteva essere, ma che non è stato. A creare un rammarico davvero spropositato è poi tutto il pacchetto in sé: le interpretazioni degli attori sono fantastiche, a livello scenografico -come già detto- è semplicemente grandioso e non c'è assolutamente niente che ti faccia dire che il film sia brutto in senso stretto. Però è andata così, poteva andare molto meglio, ma anche molto peggio.
Dato che vanno tanto di moda, speriamo che un giorno Ari Aster, a casissimo, ne faccia un remake, sarebbe meraviglioso (e poco più probabile che io vinca il doppio di Wimbledon con Nadal, ma non troppo).