Jolly Roger 4½ / 10 09/05/2020 21:05:52 » Rispondi Sono un amante della saga e del personaggio di Rambo e ritengo che il primo film sia un capolavoro. Il quarto mi era piaciuto, perciò è con grandi aspettative che mi sono dedicato a questo.
E La prima mezz'ora è di livello altissimo. Sly recita alla grande; questo Rambo in versione anziana, post bellico, è tranquillo ed intenso. Amorevole e protettivo verso la nipote. Certamente è sempre in preda di qualche turba, specialmente quando qualche ricordo del passato violento improvvisamente riemerge. E' sempre un po' solitario e sociopatico, è inquieto, ma è anche umano, persino dolce e con una certa saggezza. Non è che sia cambiato, ma, come dice lui stesso, cerca di tenere i demoni "sotto coperchio". E quando tirerà fuori questi demoni, si intuisce che…sarà un inferno! Questo Rambo è credibile e convince e mi stavo preparando a vedere un gran finale di questa saga... E invece NO. Sly commette, dopo circa 40 minuti, un errore di sceneggiatura terrificante per un film come questo:
Per quanto un film come Rambo si basi su un personaggio tragico, per quanto i lieti eventi non siano certamente il connotato principale della saga, però a tutto c'è un limite e non si deve esagerare. La tragicità poteva avere un senso in Rambo 2, quando la morte della bella vietnamita finiva per scatenare un inferno che manco ce lo si poteva immaginare. Catapultando definitivamente Rambo tra i personaggi tragici, quelli che l'amore lo hanno provato, ma a cui l'amore è stato strappato e sono rimasti soli, pesi, ma pronti alla vendetta (tipica caratteristica dell'eroe solitario; caratteristica che è una costante in questo tipo di film anche oggigiorno. Penso, ad esempio, al recentissimo John Wick). Ma la nipotina, per favore, no. L'innocenza, nei film di genere, non va mai uccisa. E' una regola non scritta persino nei film horror e gli stessi principi sono ancor più applicabili al cinema action. Non è buonismo, intendiamoci. Semplicemente, la morte della nipote uccide ogni speranza di happy ending e condanna quindi il film; da quel momento ti figuri tutto quel che accadrà e sai che comunque finirà in modo triste e depressivo. In nessun Rambo precedente, poi, la violenza è stata fine a sé stessa. C'è sempre stato qualcosa da salvare, qualcosa di buono, una speranza. C'era la dignità e la libertà, nel primo film. I prigionieri da liberare nel secondo, le popolazioni afghane afflitte dal dominio russo nel terzo, il gruppo di cristiani e le popolazioni Karen nel quarto. E qui?! Qui è Revenge pura. Ma questo, attenzione, non aggiunge nulla; non rende tutto più reale e più violento, anzi… toglie. Toglie il senso e toglie la speranza, perché, comunque vada, lascerà l'amaro in bocca. E infatti è proprio questo che il film ha fatto a me: mi ha lasciato l'amaro in bocca. Sì, molto action, molta violenza, davvero succulento sotto questo punto di vista – e a ma piacciono un sacco i Gran Guignol. Ma questa cosa non basta. Rambo Last Blood doveva svilupparsi in modo diverso e Rambo meritava di più. Da una macchina di guerra, da uno che ha avuto l'istinto di uccidere marchiato nel sangue fin da ragazzo, uno per cui ammazzare era più facile che respirare, da uno così, avrebbe dovuto nascere qualcosa di profondamente diverso. Qualcosa di buono, una speranza, un senso a tutto quanto accaduto precedentemente. Qualcosa, come un fiore che nasce dalla roccia di un'aspra montagna. Qualcosa, come una nipote appunto; anzi, di più. Praticamente una figlia. Che, magari, nel finale, avrebbe pure potuto chiamarlo papà e abbracciarlo. E poi andare al college, scrivere una vita nuova, diversa, felice. Che bel finale sarebbe stato! Finalmente Rambo, uomo di Guerra, avrebbe avuto qualcosa che in vita non aveva mai conosciuto, ma che forse, anche se a modo suo, aveva sempre cercato: la Pace. Se la meritava!
E invece no, Rambo finisce la sua storia esattamente come la inizia. Lui. Da solo. Nessuna famiglia, nessun amico, ma con una grande differenza: oggi non è il 1982. Lui è vecchio. Non ha nessuna battaglia da combattere e non potrà più costruire nulla a livello umano. Quindi, ed è questo il brutto, Rambo non lascia nulla. E' vissuto e ha combattuto sempre, ma a questo mondo non lascia niente. Dopo tante battaglie, se ne starà seduto su una sedia a dondolo ad aspettare una morte, di cui nessuno si accorgerà e nessuno si dispiacerà. Un grande soldato. Ma una misera sconfitta.
Insomma, era una grandissima occasione di dare un senso a tutto, di consacrare la saga ed il personaggio di Rambo. Invece, si distrugge sia la saga sia, per certi versi, pure il personaggio. Si riesce soltanto ad osannare il passato, con grandi titoli di coda. Operazione malinconia. Malinconia canaglia.
Rocky, in CREED 2, regala un finale splendido. Sly, cosa ti ha detto qui il cervello?
Condivido. La morte prematura della nipote svuota completamente la trama. Già quello che le avevano fatto era sufficiente a giustificare la vendetta, senza tuttavia togliere la speranza.