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LA SECONDA NOTTE DI NOZZE regia di Pupi Avati

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maremare     9 / 10  12/12/2005 10:16:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era dai tempi di 'Una gita in campagna' che non ammiravo un Avati così in forma.
Tutto è misurato, calibrato, in questo film e se a volte si eccede nell'uso ridondante della musica o nella 'fellinizzazione' di certi personaggi minori, ciò risulta irrilevante al cospetto di una ottima sceneggiatura.
A ben vedere è anche una metafora dell'Italia del dopoguerra, un'Italia pu.ttana, piena di figli di buonadonna, pronti a pugnalarti alle spalle per un tozzo di pane. E' come se Avati volesse indicare la sua personalissima strada ai confusi, agli irrisolti: è il cinema, è l'arte che può trasformare le pulsioni primitive in parole d'amore, distogliere il ladro dall'entrare in politica. E' coltivare 'candidamente' il nostro giardino, fregandocene dei pregiudizi, che fa sentire vivi.
Un film su tre bellissime figure di sconfitti, figli di un'Italia sconfitta e pu.ttana (Katia Ricciarelli non ricorda, forse, le immagini iconografiche della fanciulla Italia?). Tre personagggi a cui Avati dedica tutto il suo amore, accompagnandoli con cura durante il percorso. Tre interpretazioni strepitose per un film dove si ride e ci si commuove, senza vivere mai alcun momento di noia.
Una vera commedia all'italiana, genere oramai in estinzione.
Da mettere sotto teca.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  17/12/2005 14:17:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse intendevi "una gita scolastica". Comunque concedimi almeno "regalo di natale" un film così acre e cattivo che difficilmente Avati filmerà ancora...
maremare  18/12/2005 00:05:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
è vero mannaggia, 'una gita in campagna' è di tarvenier..


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