tylerdurden73 6½ / 10 27/03/2006 11:10:11 » Rispondi Pur non amando alla follia Pupi Avati,devo ammettere che questo film è sicuramente un prodotto tutt'altro che disprezzabile. Il regista bolognese si conferma ancora una volta un maestro dal punto di vista stilistico,mostrando linearita' e precisione nella rigorosa e classica messa in scena. Un film delicato,surreale a tratti,commovente ed anche divertente,d'altronde Avati è eccezionale nel saper mischiare i generi anche in unica scena...inoltre,il regista, si affida ancora una volta ad una sorta di memoria malinconica ,raccontandoci di un Italia post guerra mondiale, ferita ma indiscutibilmente vivace,soprattutto nella rappresentazione del mezzogiorno affidato ad una Puglia soleggiata ed accogliente, contro una Bologna grigia e ferita dal conflitto. Molto bravi gli attori,in particolar modo Albanese,che da vita ad un personaggio straordinario,capace di commuovere con un solo gesto o una sola frase,desideroso di essere trattato alla stregua di una persona come le altre ma consapevole della sua "malattia",ingabbiato dal fatto di essere stato curato "con la corrente" per il suo modo di comportarsi (apparentemente) fuori dagli schemi,ma non per questo motivo limitato nella capacita' di donarsi completamente,basti vedere il lavoro che fa,o di innamorarsi in maniera sincera,totale ,quasi puerile. La Ricciarelli è una sorpresa inaspettata,anche lei riesce a dar vita ad un personaggio di ottimo spessore,infine spenderei una parola per la sempre bravissima Marisa Merlini. Un film interessante che non potra' non piacere agli amanti del cinema italiano piu' sincero e genuino,che si chiude con una dedica che tocca il cuore.